Valcareggi, ag. Giaccherini: “Può giocare altri 2-3 anni. Scadenza contratto 2021? Vi dico…”

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Di Redazione Metropolitan

Emanuele Giaccherini è sicuramente una delle pedine di maggior esperienza del Chievo Verona, compagine che attualmente milita nel campionato di Serie B tentando una pronta risalita nella massima serie. L’ex calciatore del Napoli ha totalizzato, nella stagione in corso bloccata dal Coronavirus, 16 presenze, 4 goal e 2 assist contribuendo significativamente all’ottavo posto in classifica dei clivensi che, alla ripresa, dovranno puntare al piazzamento playoff. Quale futuro attende il classe 1985? Il contratto che lo lega ai veneti scadrà nel 2021 ed il calciatore nato a Bibbiena ha ancora tanta voglia di giocare. Abbiamo chiesto a Furio Valcareggi, procuratore di Giaccherini, qualche informazione sull’avvenire del giocatore sotto contratto con il Chievo Verona.

Giaccherini (Getty Images)
Emanuele Giaccherini (Getty Images)

Valcareggi: “Mi auguro che il calcio ridia entusiasmo all’Italia”

Ecco l’intervista a Furio Valcareggi:

Buongiorno Sig. Valcareggi: lei cura gli interessi di Emanuele Giaccherini, attualmente in forza al Chievo Verona. Come si sta preparando il ragazzo per la ripresa del campionato di Serie B?

“Emanuele Giaccherini sta benissimo, è pronto, carico e motivato. Durante tutto il lungo stop per il Coronavirus si è sempre allenato con intensità, ha fatto il massimo di quello che poteva fare. Vuole venire in Serie A, e aiuterà il Chievo a raggiungere questo obiettivo che rimane primario. Hanno una bella squadra, e quindi devono lottare per fare un bel playoff e venire in Serie A: questo è l’obiettivo di Giaccherini, condiviso con tutta la squadra. Emanuele, per carriera e per anzianità, è un po’ il trascinatore della squadra. Sta benissimo fisicamente, il suo umore è fantastico e riesce a trasferirlo ai compagni: questo perché Giaccherini nella vita, con il mestiere che fa, è credibile. Ha dimostrato di essere Giaccherini, non ha sbagliato un campionato in carriera e quindi il gruppo lo segue, è uomo leader della squadra e della società”.

Giaccherini ha un altro anno di contratto con il Chievo Verona: avete avuto già modo di parlare del futuro?

“Sì, Giaccherini ha un altro anno di contratto. Parlare di futuro con Giaccherini, che è un classe 1985…vediamo come finisce il campionato. Il presidente Campedelli è presente ed ha coraggio. Noi siamo disponibilissimi a parlare perché ci sentiamo di non millantare energie: Giaccherini può giocare bene a calcio per altri 2-3 anni”.

Il Chievo, alla ripresa del campionato, ripartirà dall’ottavo posto: a guidare i clivensi ci sarà Alfredo Aglietti, che nelle prime due partite della sua gestione ha puntato fin da subito su Giaccherini:

“Aglietti è un “toscanaccio” come me, lo conosco bene, è vispo e astuto in panchina, conosce bene il calcio, siamo in buone mani. L’anno scorso, con l’altra squadra di Verona, ha conquistato la Serie A e meritava la conferma. Si vuole riscattare nella stessa città con l’altra squadra, sarebbe una rivincita stupenda, gli auguro tutto il bene”.

In questo mese si sarebbero dovuti disputare gli Europei. Quando si parla di campionato Europeo di calcio, per la Nazionale Italiana, la mente torna al 1968 quando gli azzurri, guidati in panchina da suo padre, Ferruccio Valcareggi, conquistarono la vittoria finale. Che cosa ne pensa della ripartenza del calcio in generale?

“È successa una cosa che nel mondo nessuno poteva mai immaginare, planetaria, che ha colpito tutti. Bisogna sottostare alle regole che sono vigenti, non c’è nessun alibi. I campionati fortunatamente ripartono: i problemi sorgeranno per le squadre di seconda fascia, che faranno investimenti più contenuti. Questo problema non si porrà per i top club. La Serie B riparte con più sacrifici, la C farà un tentativo. Si riprova, stiamo alle regole: il calcio non ha mai tradito e bisogna fare, senza troppe lamentele, quello che lo Stato e le forza dell’ordine ci suggeriscono di fare. Mi auguro che il calcio ridia entusiasmo all’Italia, cosa che in questo momento ci manca molto”.

ARTICOLO DI ANDREA MARI E PAOLO TROTTA