Il 7 Dicembre 1598 nacque a Napoli Gian Lorenzo Bernini, un grande scultore, pittore, architetto, scenografo, urbanista e commediografo italiano, insomma un artista con la “A” maiuscola, assolutamente unico ed eclettico. Egli è l’esponente per eccellenza della cultura figurativa barocca. Il suo lascito fu così ampio da avergli concesso l’eternità nella storia dell’arte.
Gian Lorenzo Bernini, il genio del Barocco: vita e opere principali
“Uomo raro, ingegno sublime, e noto per disposizione divina, e per gloria di Roma a portar luce al secolo”
Su di lui papa Urbano VIII
Gian Lorenzo Bernini lavorò per ben otto papi, lasciando così la sua firma indelebile su Roma, la città eterna. Egli fu in grado di superare i limiti della staticità della scultura, divenendo il re indiscusso dell’arte barocca. Anche suo padre, Pietro Bernini, fu un famoso scultore. I suoi primi lavori, Gian Lorenzo, li creò da giovanissimo, non ancora ventenne. Il primo ad incaricarlo fu il cardinale Scipione Borgese, per il quale scolpì opere come: “Enea e Anchise”, il “David”, “Apollo e Dafne” e “Il ratto di Prosèrpina”. Furono talmente magnificenti che il successo giunse immediatamente. Nel 1629 papa Urbano VIII, che lo stimava tantissimo (tanto da convocarlo appena ricevuto il papato), lo nominò architetto della basilica di San Pietro.
Dal 1624 al 1633 Bernini iniziò insieme al rivale Francesco Borromini il progetto del baldacchino di San Pietro. Dal 1627 al 1629, invece, creò insieme a suo padre la Fontana della Barcaccia, tra le più famose a Roma perché posta di fronte alle scale di Piazza di Spagna, una delle maggiori mete turistiche al mondo. Sue opere furono anche la Fontana del Tritone (1640), la Fontana dei Quattro Fiumi in piazza Navona, la Cappella Cornaro (Chiesa di Santa Maria della Vittoria), la Cattedra di San Pietro nella basilica di San Pietro e molte altre. Egli morì il 28 Novembre 1680 e fu sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore. La sua gloria artistica riflette ancora oggi, grazie alle sue opere, la sua grandezza d’animo.
Giusy Celeste