Nelle ultime ore, in una diretta Instagram, il noto imprenditore partenopeo Gianluigi Cimmino ha sferrato un duro colpo a parlamentari e senatori sollevando una questione ben precisa: come stanno reagendo, in concreto, a questo momento di crisi economica?
Il duro attacco dell’imprenditore
Nella diretta Instagram l’amministratore delegato del gruppo Pianoforte Holding (comprendente i marchi Carpisa, Yamamay, Jaked e Miriade), Gianluigi Cimmino, senza giri di parole ha infatti dichiarato:
“Il premier Conte si è scusato su Facebook che i soldi non sono arrivati. Noi imprenditori stiamo rinunciando al nostro stipendio, investiamo i soldi in azienda ed i lavoratori sono in attesa della cassa integrazione che, quando arriverà, sarà comunque in una forma ridotta rispetto allo stipendio da loro percepito”
“Ora vi faccio una domanda e, se qualcuno di voi dovesse rispondere positivamente alla mia risposta allora sparirò per qualche settimana. Avete avuto notizia di un parlamentare, di un senatore, di un sottosegretario o portaborse che si è ridotto il proprio stipendio, la propria indennità? Noi continuiamo a vedere ed ascoltare questi signori nelle varie trasmissioni televisive ma sapete perché non fanno questo genere di rinuncia? Ve lo spiego io..”
Gianluigi Cimmino: “Abbiamo bisogno di fatti”
Così, Gianluigi Cimmino, rincara ancora la dose e, prima di augurare un buon primo maggio ai suoi followers, lancia l’invito diretto al compimento di un atti di solidarietà nei confronti di tutti coloro che, mai come in questo momento, stanno vivendo momenti di particolare difficoltà economica:
“Queste persone sanno benissimo che se erano incollocabili nel mondo del lavoro di ieri, perché la maggior parte di loro non ha mai lavorato e non sanno neanche cosa sia il lavoro, ancora più difficilmente troveranno un collocamento nel mondo di domani. Questo è il vero scandalo! Chi davvero vuole scusarsi dovrebbe rinunciare a parte del proprio stipendio dando un esempio magari destinandolo ad una buona causa. Bisogna essere solidali con le persone che stanno attendendo la cassa integrazione e con gli imprenditori che continuano ad essere in attesa di aiuti che non arrivano. Tutto il resto è pura propaganda e noi abbiamo bisogno di fatti”
Del resto, in questa pagina nera che stiamo vivendo, moltissimi sono stati gli interventi in sostegno delle persone in difficoltà che hanno riacceso la speranza in un futuro migliore fatto di mani che si aiutano l’un l’altra per sorreggersi a vicenda. Da raccolte fondi (come quelle dei Ferragnez) a donazioni ad opera di diversi personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo fino ad arrivare al cuore di chi, nella propria semplicità, ha preso parte ad alcune tra le tantissime raccolte solidali messe in piedi dai vari cittadini permettendo la raccolta di derrate alimentari da destinare a tutte le famiglie vittime di questa crescente emergenza alimentare.
Uno sguardo al mondo politico
Molti sono gli esempi provenienti anche dal mondo della politica, nel panorama mondiale, diretti proprio in questa direzione. A partire dalla Grecia dove il premier, Kyriakos Mitsotakis, ha chiesto a ministri e deputati di donare il 50% dei propri salari per la lotta contro la diffusione del coronavirus. Stesso iter seguito anche dalla Bulgaria nella quale, deputati e ministri, hanno deciso di rinunciare al proprio stipendio grazie all’iniziativa, partita il 1° Aprile fino a fine emergenza sanitaria, che prevede la devoluzione diretta dello stesso a sostegno del sistema sanitario. Gesto simbolico, questo, che si carica di significato in considerazione del fatto che la Bulgaria è uno dei paesi più poveri dell’Unione Europea. E ancora Giappone, Nuova Zelanda, Singapore, Filippine e Thailandia hanno adottato decisioni simili.
Se, nel contesto mondiale, molti paesi hanno agito in maniera decisa sul fronte italiano, più social che mai, diverse sono state le proposte in tal senso da parte del mondo politico a partire proprio dal capo politico dei 5 stelle, Vito Crimi, il quale tramite un post su Facebook aveva dichiarato:
“Cari parlamentari, tagliamoci lo stipendio! Tutti, non soltanto i Cinque Stelle. E non una sola mensilità, sarebbe troppo comodo. Intendiamo tutti gli stipendi da qui alla fine della legislatura. Non servono leggi, basta una semplice delibera degli uffici di presidenza di Camera e Senato. Questo servirà a risparmiare 60 milioni di euro all’anno che potranno essere investiti nelle misure straordinarie di sostegno al reddito”
Le proposte social dell’Italia
Un’iniziativa alla quale potrebbero aderire, secondo Crimi, anche i consiglieri regionali
“Forse è il momento che come parlamentari facciamo un’iniziativa forte, unica, coordinata che dia il segno di vicinanza ai cittadini che oggi sono chiamati a fare sacrifici enormi“
Proposta, questa, ben presto sottoscritta, rigorosamente via Twitter, anche dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio il quale aveva dichiarato:
“In questa guerra contro il coronavirus tutti stanno facendo sacrifici enormi. E deve valere anche per la politica: deputati e senatori si dimezzino gli stipendi. Il Movimento 5 Stelle ha già donato 3 milioni di euro per l’emergenza. Il buon esempio vale più di un quintale di parole”
Parole, quelle di cui parla lo stesso Di Maio, e ben presto condivise via social anche da altri esponenti politici che non sono più sufficienti per fronteggiare la crescente emergenza economica che sta vedendo come protagonista il nostro paese e che hanno, di fatto, scatenanto la reazione del noto imprenditore.
Non ci resta, dunque, che attendere per vedere se l’invito mosso dall’amministratore delegato verrà o meno ben accolto dai propri destinatari nella speranza che, mai come ora, lo slogan solidale nato tra le vie di Napoli diventi un mantra per tutti noi: “Chi può metta, chi non può prenda”