
L’attività del vulcano sottomarino Fukutoku-Okanoba, a circa 1.300 chilometri a sud di Tokyo, in Giappone, ha creato un nuovo isolotto ed ha spinto verso l’alto la vicina isola vulcanica di Iwo Jima, esponendo in maniera ancora più visibile i resti di una ventina di navi militari affondate durante la seconda guerra mondiale e risalenti alla battaglia di Iwo Jima, ossia il sanguinoso scontro del Pacifico tra le forze Usa al comando dell’ammiraglio Raymond Spruance e le truppe dell’esercito imperiale giapponese del generale Tadamichi Kuribayashi.
In realtà, le «navi fantasma» erano state scoperte già qualche tempo fa, tuttavia fino a questo momento non erano visibili. Non si sa per quanto tempo le carcasse di queste navi (fatte di cemento, non di acciaio) rimarranno a galla; tutto dipenderà dall’evoluzione dell’attività sismica. Iwo Jima, che significa «Isola dello zolfo», fu presa d’assalto dai marines statunitensi il 19 febbraio 1945. La battaglia, in cui combatterono 70.000 marines statunitensi e 18.000 soldati giapponesi, durò 36 giorni.
Particolarmente “vivace” il vulcano sottomarino chiamato Fukutoku-Okanoba, che ha creato una isoletta a forma di C. A sua volta, il movimento delle placche tettoniche ha causato anche lo slittamento verso l’alto della vicina e ben più famosa isola di Iwo Jima.
Il sito tv-asahi.co.jp ha trasmesso le impressionanti e sinistre immagini, diventate subito virali sui social, L’ultima volta che un’isola è emersa dal vulcano Fukutoku-Okanoba è stato 35 anni fa. La nuova isola è costituita da lava indurita del vulcano, pomice e cenere vulcanica, Affascinante certo, ma “non sopravviverà a lungo”, hanno fatto sapere gli esperti gelando chi sognava di trasferircisi. Non resta che ammirare le navi, grandioso e al tempo stesso triste ricordo della battaglia di Iwo Jima tra i marines americani e i soldati giapponesi. I morti all’epoca furono quasi 30mila, 20mila solo tra i giapponesi.