Gioacchino Rossini, ” il Mozart italiano” che componeva tra le lenzuola

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Di Redazione Metropolitan

Oggi ricorre l’anniversario della morte di uno dei più importanti compositori italiani di tutti i tempi: Gioacchino Rossini. Nato a Pesaro da una famiglia di umili origini, “Il Cigno di Pesaro”, come era chiamato, ha rivoluzionato il mondo del melodramma. Tra le sue opere più conosciute troviamo “Il Barbiere di Siviglia”, “Guglielmo Tell”, e “La Gazza Ladra”. 

Velocissimo nel comporre era stato soprannominato anche “il Mozart italiano”, il che la dice lunga anche sul suo talento. Rossini amava comporre semisdraiato sul letto, e per capire quanto fosse geniale si racconta questo aneddoto. Mentre stava componendo una pagina su cui stava lavorando cadde a terra. Qualcuno glielo fece notare, ma lui, invece di scendere dal letto e raccoglierla, ne scrisse una nuova in quattro e quattr’otto. 

L’addio alle scene

All’apice della sua sfolgorante carriera di operista, però, Gioacchino Rossini smise di comporre, e si ritirò a vita privata. La ragione di questa scelta è tutt’ora avvolta da un alone di mistero. Sta di fatto che, nei lunghi anni di ritiro dalle scene, continuò a comporre, principalmente opere per pianoforte. Oggi questi brani sono raccolti principalmente nei Peches de vielliesse, i “peccati di vecchiaia”, come li chiamò lui.

Ma oltre a queste piccole, seppur molto interessanti, opere pianistiche, Gioacchino Rossini scrisse anche un enorme capolavoro: lo Stabat Mater. Consigliamo veramente l’ascolto di questo brano, forse l’apice del lavoro di Rossini. I dieci movimenti che compongono quest’opera ripercorrono ovviamente la meditazione sulle sofferenze di Maria, attribuita a Jacopone da Todi. Innovativa e struggente, potrebbe essere un ottimo modo per ricordare Gioacchino Rossini, nell’anniversario della sua morte.

Tournedos alla Rossini. Photo Credits: salepepe.it

Gioacchino Rossini e la cucina

Una cosa che non tutti sanno a proposito di Rossini è che il Maestro era un buongustaio. Amava molto la buona cucina, e inventò lui stesso alcune ricette. La più famosa, che molti hanno almeno sentito nominare, è il filetto “alla Rossini”. Convinto dell’idea che unendo due ingredienti buoni si ottiene un cibo buonissimo, questa ricetta è un vero guazzabuglio di cibi pregiati. Oltre al filetto di vitello, infatti, vi troviamo del fois gras, del tartufo, il liquore Madeira, e il pan brioche. 

Non è possibile ricordare Gioacchino Rossini, uno dei più importanti compositori italiani di sempre, pensando solamente alla sua musica. Perché il “Cigno di Pesaro” non era solo un compositore, ma anche un uomo dalla personalità frizzante e interessante, curioso e goloso. E oggi, che ricorre l’anniversario della sua morte, vogliamo immaginarlo a tavola, mentre gusta un buon vino rosso francese, e in sottofondo si odono i suoi capolavori.

Umberto Turchi

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