Giocattoli e cellulari bomba lanciati dagli aerei russi, l’accusa di Kiev: così la Russia uccide i nostri bambini

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

È una triste, violenta e codarda abitudine delle guerre. Giocattoli e cellulari pieni di esplosivo: delle bombe innescate dentro i giochi per i bambini. E anche in Ucraina, nella regione di Sumy, «aerei russi lanciano giocattoli per bambini, telefoni cellulari e oggetti di valore pieni di esplosivo» è l’allarme lanciato dalla Verchovna Rada, il Parlamento di Kiev. Inevitabile l’allarme di migliaia di persone che anche sui social hanno diffuso il messaggio per fare in modo che si propagasse il più possibile. 

Per decenni dentro ai giocattoli per i più piccoli vengono nascoste delle mine in grado di mutilare o rendere invalidi i bambini. È successo già in Ucraina, nel Donbass, dove l’allora primo ministro ucraino Yatsenyuk aveva denunciato la barbara pratica: «I separatisti vogliono distruggere il futuro del Paese, rendendo invalidi i bambini facendogli saltare gli arti o rendendoli paralizzati a causa delle schegge». Prima di lui era stato Gino Strada a denunciare nel libro intitolato «Pappagalli verdi» cioè delle vere e proprie bombe inventate dall’Unione Sovietica lanciati da elicotteri militari russi ma anche in Vietnam e in Afghanistan, in Bosnia e in Somalia. 

L’informazione ha sempre fatto parte della guerra. Dal giornalismo sul campo che racconta i conflitti alla propaganda che giustifica (o condanna) gli orrori di ambo le parti in causa. L’informazione è uno strumento potente, in grado di far presa sulle popolazioni e formare l’opinione in merito a quanto sta avvenendo. È per questo che parallelamente alla guerra che si combatte con bombardamenti, missili e proiettili, ce n’è un’altra che si combatte sui siti web, sui giornali e sui notiziari televisivi. Tante le news e le fake news che circolano in questi giorni. Se da una parte la Russia vieta ai suoi media di parlare di vittime civili nelle città ucraine, dall’altra l’Ucraina denuncia gli orrori nella regione di Sumy: qui gli aerei russi “disperdono giocattoli per bambini, telefoni cellulari e oggetti di valore pieni di esplosivo“. La notizia è riporta da “SkyTg24” che la etichetta come una delle tante accuse che i due paesi si scambiano a colpi di informazione. Si tratta di una grave accusa, in quanto colpirebbe indistintamente i civili, ma che contrasterebbe con le modalità dell’occupazione della città di Sumy, capoluogo dell’omonima regione, a 200 km a ovest dal confine russo: occupazione meno problematica rispetto a quelle su altri fronti.