
In corso la seconda giornata di incontri dedicata al futuro e alle nascite, promossa dalla Fondazione per la Natalità, dice la sua Giorgia Meloni riguardo la maternità.
Il discorso di Giorgia Meloni: “Chi me l’ha fatto fare un figlio così tardi?”
Vi è stato un forte calo demografico dell’ultimo decennio, è importante incrementare le misure di sostegno alla famiglia per evitare che l’Italia assista a un progressivo invecchiamento della popolazione. Questa è stato il trampolino di lancio degli Stati generali della Natalità a Roma, i due giorni dedicati al futuro e alle nascite, promossa dalla Fondazione per la Natalità. I compiti della politica, gli impegni del mondo del lavoro, la bellezza della genitorialità sono gli argomenti che animano la seconda giornata degli incontri e dei dibattiti, che si concludono oggi all’Auditorium Conciliazione di Roma.
Tra gli interventi della seconda giornata c’è quello di Giorgia Meloni leader dei Fratelli d’Italia. Apre il discorso con le seguenti parole: “Chi me l’ha fatto fare a fare un figlio? Se mai la domanda è: chi me l’ha fatto fare un figlio così tardi? Ci sono arrivata tardi, avrei voluto avere altri figli, spiace che mia figlia sia figlia unica… È un’esperienza unica, assoluta”. Continua parlando sugli aiuti che dovrebbero arrivare a sostegno della maternità: “Tutta questa situazione si affronta non con un singolo provvedimento, tipo l’assegno unico o l’asilo nido… Serve un piano imponente di sostegno alla maternità“.
Prosegue Giorgia Meloni: “La crisi demografica è una questione non solo economica o di priorità. Nel tempo della globalizzazione tutti i presidi di identità sono sotto attacco. Lo è la famiglia e il primo presidio sotto attacco è la madre. Guardate tutto il tema delle teorie gender, per chi sa guardare un pò profondamente, tutta la vicenda del gender non ha come obiettivo la lotta alle discriminazioni. Mi pare che l’individuo indifferenziato cui si guarda non sia tanto indifferenziato: è maschio. Il problema è l’identità di donna e di madre. Alcune scelte che si fanno, impattano sulle donne. Il punto è il simbolo. Se si abbatte l’architrave della maternità, possiamo discutere tutti gli asili nido che vuoi, ma questa società è spacciata”.
Enrico Letta: “La nascita di un figlio è un’esplosione di energia”
Commenta anche Enrico Letta, segretario del Pd, agli Stati generali della natalità: “Ci sono dei momenti in cui ti fermi e fai dei piccoli bilanci su quello che hai fatto… La cosa più importante che ho avuto è fare tre figli, tre persone che fanno la loro vita, vivono con te una relazione del tutto speciale. Li vedi crescere, che cambiano e questo è fondamentale, perché hai uno specchio di come sei tu e sei cambiato… Così capisci che c’è il passato e il presente, che sei cambiato. E lo dico con grande rispetto per chi non ha vissuto l’esperienza della genitorialità. La nascita di un figlio è un’esplosione di energia“.
Dice la sua anche il leader di Azione, Carlo Calenda: “Siamo tutti egomaniaci e vorremo che tutto il mondo ci stesse a sentire, i figli invece ti riportano con i piedi totalmente per terra. Avere dei figli ti aiuta a imparare a proibire. Perché educarli non è solo star loro vicino, ma costruire anche un sistema morale. Ma se hanno uno smartphone a 9 anni, stanno sui social a 11 ( anche se non si può) e non leggono più di un libro in un anno, c’è poco da fare. Fare un figlio vuol dire dare dei valori. Io un figlio l’ho fatto a 16 anni, consiglio di aspettare almeno due anni in più. Ma fare figli mi ha salvato la vita. La nascita di mia figlia ha avuto un effetto straordinario perché ero un giovane scapestrato. Quando è nata ho recuperato una bocciatura e allo stesso tempo mi occupavo tantissimo di lei. E’ stata un’esperienza salvifica anche perché venivo da una famiglia privilegiata che mi ha aiutato. Una famiglia che mi ha permesso di conseguire laurea ma costringendomi a lavorare”. Conclude dicendo: “Sono d’accordo paradossalmente con Giorgia Meloni, perché nei Paesi con i redditi più alti diminuisce la natalità. Per due motivi: i desideri non sono più solo i tuoi, ma anche quello di un’altra persona. E poi devi dedicare loro del tempo“.
Laura Castelli: “A un certo punto ho sentito che per continuare a crescere, avevo bisogno di maternità”
Dopo questo discorso la viceministro all’Economia, Laura Castelli, sul palco degli Stati Generali della natalità in corso a Roma a cui sta partecipando insieme al figlio nato da due settimane conclude dicendo: “Sulla genitorialità e maternità credo che la fortuna sia gestirla insieme, sapere che hai bisogno di tuo marito e che c’è e che, se lo fai insieme, tuo figlio sta bene davvero. La maternità è un’esperienza assolutamente positiva e che cambia la prospettiva di vita. A un certo punto ho sentito che per continuare a crescere, avevo bisogno di maternità.”.
Valeria Muratori