Giorgio De Chirico, il creatore della pittura metafisica

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Di Giusy Celeste

Il 10 Luglio 1888 nacque a Volo, in Grecia, Giorgio De Chirico, il celebre pittore, scultore e scrittore, noto per essere il principale creatore ed esponente della pittura metafisica. Si tratta di una corrente pittorica d’avanguardia del XX secolo nata in Italia, che considerava gli oggetti non solo nella loro essenza concreta, ma anche e soprattutto in base al loro significato. Da qui il nome di “metafisica”, quella parte della filosofia che è solita andare oltre gli elementi ottenuti dall’esperienza sensibile (ossia concreta, dei sensi). In tale corrente artistica prevalgono atmosfere oniriche, dalle quali il surrealismo ha tratto ispirazione.

Giorgio De Chirico, il creatore della pittura metafisica: approfondimento

Giorgio De Chirico, tra il 1911 e il 1915, a Parigi, creò il nome della sua corrente artistica: pittura metafisica. L’inizio di questa può essere individuato nel quadro “L’enigma di un pomeriggio d’autunno” del 1910. In merito a questo il pittore scrisse:

“Dirò ora come ho avuto la rivelazione di un quadro che ho esposto quest’anno al Salon d’Automne e che ha per titolo: “L’enigma di un pomeriggio d’autunno”. Durante un chiaro pomeriggio d’autunno ero seduto su una panca in mezzo a Piazza Santa Croce a Firenze. Non era certo la prima volta che vedevo questa piazza. Ero appena uscito da una lunga e dolorosa malattia intestinale e mi trovavo in uno stato di sensibilità quasi morbosa. La natura intera, fino al marmo degli edifici e delle fontane, mi sembrava convalescente. In mezzo alla piazza si leva una statua che rappresenta Dante avvolto in un lungo mantello, che stringe la sua opera contro il suo corpo e inclina verso terra la testa pensosa coronata d’alloro. La statua è in marmo bianco, ma il tempo gli ha dato una tinta grigia, molto piacevole a vedersi. Il sole autunnale, tiepido e senza amore illuminava la statua e la facciata del tempio. Ebbi allora la strana impressione di vedere tutte quelle cose per la prima volta. E la composizione del quadro apparve al mio spirito; ed ogni volta che guardo questo quadro rivivo quel momento. Momento che tuttavia è un enigma per me, perché è inesplicabile. Perciò mi piace chiamare enigma anche l’opera che ne deriva”.

Giorgio De Chirico

Le città mediterranee erano i suoi primi soggetti, successivamente si concentrò sulle architetture classiche; nello specifico tra il 1915 e il 1925 le sue opere erano caratterizzate da architetture essenziali e prospettive non realistiche. Vi era un ritorno alla classicità ma reinterpretata, all’interesse per i pittori del Rinascimento. Il russo Lockoff gli insegnò i segreti della tempera grassa verniciata. L’atmosfera surreale era garantita anche dall’utilizzo di colori dalle forti tonalità, come il verde. Dipinse interni, nature morte e paesaggi vari.

De Chirico era soprannominato “Pictor optimus” per la cristallinità della sua tecnica pittorica. Secondo il suo pensiero il compito dell’arte non era quello di riprodurre ciò che si vede, ma scovare la complessità della realtà, le relazioni che la caratterizzano. Non bisogna, inoltre, neanche avere la pretesa di giungere alla reale conoscenza: non è possibile arrivare all’essenza delle cose poiché essa è introvabile.

Questa è la pittura visionaria, la pittura della ricerca perpetua dell’io dell’esistenza. De Chirico è stato sicuramente uno dei pittori più innovativi del Novecento, innovatore dell’arte italiana e anticipatore della pittura europea e non solo. Il suo era un nuovo linguaggio, un nuovo codice di decifrazione usato dall’intelletto per spiegare il suo cuore. 

Giusy Celeste