Giorgio Vasari: artista poliedrico del ‘500, figura centrale dell’arte italiana

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Di Redazione Metropolitan

Giorgio Vasari, è nato il 30 luglio 1511 ad Arezzo ed è morto il 27 giugno 1574 a Firenze, è stato pittore, architetto e scrittore, ma è conosciuto soprattutto per le sue importanti biografie di artisti del Rinascimento italiano. Gli dedichiamo un focus oggi, anniversario della sua morte. La sua fama si basa sul suo grande libro “Le Vite de ‘più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani …” dedicato a Cosimo de’ Medici .

Le opere di Vasari sono nello stile dei Manieristi toscani e sono state spesso criticate come facili, superficiali e prive di senso del colore. Gli studiosi contemporanei considerano il Vasari più bravo come architetto che come pittore. Ma noi vogliamo invece dedicare il focus di oggi proprio alla sua arte pittorica.

Giorgio Vasari, una vita dedicata alla famiglia De’ Medici

Giorgio Vasari, ritratto di Cosimo de' Medici, Palazzo Vecchio_photocredit:wikimedicommons
Giorgio Vasari, ritratto di Cosimo de’ Medici, Palazzo Vecchio_photocredit:wikimedicommons

Vasari, figura principale del Manierismo, svolge la sua attività prevalentemente a Firenze dove fonda l’Accademia delle arti e del disegno insieme ad altri artisti, basata sul principio che lo studio del disegno è la base per tutte le arti. Vasari contribuisce con la sua arte anche a diffondere la maniera toscana in Veneto. Gli anni della sua permanenza a Firenze sono tranquilli e prosperi. Vengono però brutalmente interrotti dalla morte del padre Antonio nel 1527. La morte del padre lo porta in una condizione di miseria. Per guadagnare qualche soldo inizia a realizzare opere di ogni tipo, fino all’incontro con Rosso Fiorentino. Ormai al culmine della celebrità, Vasari riceve numerose commissioni.

Vasari, Galleria degli Uffizi, Firenze_photocredit:musement
Vasari, Galleria degli Uffizi, Firenze_photocredit:musement

La persona di potere più nota con cui Giorgio Vasari stringe amicizia e da cui ha poi molte importanti commissioni di lavoro è senza dubbio Cosimo I De’ Medici, Granduca di Toscana. Con lui committente Vasari sviluppa i suoi più importanti progetti architettonici, Il più importante di questi è il complesso degli Uffizi a Firenze del 1560. Nel 1572, invece, Cosimo de’ Medici gli commissiona la progettazione delle Logge di Arezzo e la decorazione ad affresco della cupola del Duomo di Firenze. Il progetto viene realizzato solo per un terzo. il Duca muore nell’aprile del 1574, e anche il Vasari muore a Firenze il 27 giugno dello stesso anno.

Vasari pittore, poco valorizzato ma di grande prestigio artistico

Vasari, Deposizione_photocredit:artsdot
Vasari, Deposizione_photocredit:artsdot

La sua pittura è rappresentata al meglio dai cicli di affreschi presenti in Palazzo Vecchio a Firenze e il cosiddetto affresco di 100 giorni, che raffigura scene della vita di Papa Paolo III, nella Cancelleria di Roma. La più antica opera ancora esistente di Giorgio Vasari, è però la Sepoltura di Cristo conservata a Casa Vasari ad Arezzo. Opera del 1532 di committenza medicea.

Al 1536-37 circa risale invece la Deposizione della chiesa della Santissima Annunziata di Arezzo. In quest’opera Vasari riprende lo schema della famosissima Deposizione del Rosso Fiorentino conservata presso la Pinacoteca Civica di Volterra. Un vero e proprio capolavoro. La croce altissima al centro, le due scale appoggiate in modo molto precario ai bracci della croce e i personaggi che in modo ancor più precario si arrampicano per deporre il corpo di Gesù.

Vasari, Immacolata Concezione_photocredit:finestresullarte
Immacolata Concezione_photocredit:finestresullarte


Risale invece al 1541 la sua opera forse più nota, l’Immacolata Concezione, iniziata nell’ottobre del 1540 su commissione del banchiere fiorentino Bindo Altoviti. Si tratta di una complessa allegoria dell’Immacolata Concezione. La Madonna, come da consueta tradizione iconografica è raffigurata assieme alla luna, e inoltre ha un piede sopra la testa del diavolo, in segno di vittoria. Il diavolo è rappresentato in forma di essere metà uomo e metà serpente, con le ali, ed è attorcigliato attorno all’albero della conoscenza. Ai piedi dell’albero sono rappresentati i due primi peccatori, Adamo ed Eva, nudi, e ai rami degli alberi una serie di re e profeti.

Speranza_photocredit:finestresullarte
Vasari, Allegoria della Speranza_photocredit:finestresullarte

Il soggiorno a Venezia, dove Vasari arriva nel dicembre del 1541, dura meno di un anno, ma gli fu sufficiente per realizzare alcune opere importanti come le decorazioni di Palazzo Corner-Spinelli, che abbellivano il soffitto di uno degli ambienti. A Venezia sono rimaste le allegorie della Pazienza e della Giustizia, che si trovano nelle Gallerie dell’Accademia, e alle quali si è di recente aggiunta la ritrovata Allegoria della Speranza.

Allegoria della Giustizia_photocredit:finestresullarte
Allegoria della Giustizia_photocredit:finestresullarte

Di grande importanza per comprendere il percorso artistico di Giorgio Vasari sono gli affreschi di Palazzo Vecchio. Quelli più importanti sono gli affreschi del Salone dei Cinquecento, realizzati tra il 1562 e il 1565. Vasari lo decora con scene di battaglie in cui i fiorentini hanno sconfitto i loro nemici, in particolare i senesi e i pisani. Sulle pareti, le scene raffigurate da Vasari narrano alcune importanti imprese della famiglia De’ Medici. Stilisticamente, in pittura, Vasari ha uno stile pienamente manierista. Un manierismo molto fastoso. Ben evidenti le sue due più grandi ispirazioni in pittura. Michelangelo e il suo inconfondibile dinamismo e vigore e il colorismo e il gusto per le pose contorte tipico delle opere del Rosso Fiorentino.

“Si può concludere che il disegno altro non sia che un’apparente espressione e dichiarazione di ciò che si ha nell’animo”.

Ilaria Festa

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