Una delle app di food delivery più conosciute al mondo ha fatto un sondaggio sui gusti degli studenti italiani, in occasione della loro giornata dedicata. La ricerca ha messo in luce le abitudini sociali degli universitari in rapporto ai consumi e agli stili di vita, diversi per ogni facoltà.

Cibo e Millennials

Tra le nuove abitudini degli studenti universitari italiani è entrato il food delivery. Complici le sessioni di studio, la poco voglia di cucinare e la difficile situazione sanitaria, degenerata in lockdown, il pasto take away o la consegna a casa è diventata un must tra i giovani della generazione Z. A confermare il trend è stato proprio JustEat, una delle più celebri app per ordinare cibo a domicilio, artefice di uno studio pubblicato proprio oggi, in onore della Giornata Internazionale dello Studente. Il servizio di JustEat, attivo dal 2016, conferma che l’abitudine del food delivery è stata avvalorata proprio nel 2020, con l’inizio del lockdown. Infatti, il 41% dei consumatori hanno ordinato cibo con la stessa frequenza ed il 34% ne ha usufruito di più. Da non sottovalutare quel 12% di persone che hanno iniziato ad utilizzare l’app proprio durante il lockdown, introducendo nella propria vita una nuova abitudine.

Perchè scegliere il Food Delivery?

Quest’anno, gli studenti hanno trascorso molto tempo in solitudine, studiando lontani dai colleghi universitari e seguendo le lezioni con mezzi fuori dall’ordinario. Secondo il sondaggio, il food delivery è entrato nelle case dei giovani come una coccola od un piacere alla fine della sessione di studio – 52% – oppure in aiuto alla gestione dell’organizzazione dei pasti, evitando di cucinare – 32%. Il 16% dei ragazzi ha scelto usufruire del servizio per una pausa dallo studio.

Food Delivery: l’opinione dei consumatori

A fine 2019, coloro che ordinavano i pasti tramite app ritenevano che tale servizio fosse pratico e veloce, al quale ricorrere se si desiderava un pasto celere e gustoso – 46% – oppure se si voleva godere della convivialità tra amici – 40%. Il 21% dei consumatori ricorreva all’app dopo sessioni sfiancanti di studio o di lavoro ed il 12% se il proprio frigo era vuoto. Se lo scorso anno la scelta del food delivery si traduceva in socialità, nel 2020 si trasforma in convivialità tra familiari, coinquilini o partner. Il 68% delle persone ha ordinato tramite JustEat per rivivere, durante l’isolamento, un momento di gioia che ricordasse la normalità. I dati confermano che il 63% dei consumatori che sceglie il servizio come salva pasto, il 14% lo utilizza come celebratore di successi – superamento di un esame, compleanno, ecc – o come break da sessioni impegnative di studio o lavoro – 13%. Il momento più gettonato per ordinare un pasto consegnato a casa è la cena – 92%. Il 16% delle persone ordinano a pranzo ed il 12% nelle ore notturne.

Studenti italiani: pizza al primo posto

Non c’è dubbio. La pizza rimane l’indiscussa prima scelta di food delivery tra gli studenti italiani, seguita da hamburgersushipaninikebabcinese, cucina italianapollo, gelato, poke e indiano. Il 70% degli universitari, durante il lockdown, ha ordinato il loro comfort food ma il 22% ha sperimentato nuovi piatti e cucine. Secondo lo studio, i giovani hanno mostrato anche un lieve segnale di cambiamento poiché, nei prossimi mesi, hanno dichiarato di volersi dedicare all’healthy food, come le pokè.

Delivery e facoltà, c’è un vero legame?

Ebbene sì. Gli indirizzi di studio influenzano i propri stili di vita, le scelte ed i consumi. Lo stesso sondaggio ha confermato che coloro che più utilizzano il servizio di delivery sono gli studenti d’informatica – 31% – seguiti da medicina ed ingegneria. Neanche gli studenti di chimica, management, psicologia ed economia riescono a rinunciare alla gioia di un pasto pronto presso il proprio domicilio. Chi studia chimica ama ordinare pizza e sushi, i geologi amano le cucine etniche come cinese e indiano, quelli di psicologia le cucine orientali: cinese e pokè. Gli informatici sono street food lover, ordinando kebab e panini. Gli studenti di legge sono divisi tra cucina esotica e tradizionale scegliendo il poké e la cucina italiana. I linguisti sono appassionati di pokè e pizza, quelli di letteratura di sushi panini e gli studenti di economia di cinese panini. Gli studenti di management prediligono l’hamburger ma ordinano anche indiano. Gli studenti di discipline artistiche sono i più tradizionalisti: preferiscono la cucina italiana e il pollo. Anche gli studenti di ingegneria che non possono fare a meno dei grandi classici come pizza e hamburger; quelli di agraria preferiscono hamburger e cinese. Coloro che si concedono qualche coccola dolce sono gli studenti di architettura medicina: ordinano gelato accanto, rispettivamente, a sushi e cinese. Una curiosità riguarda gli spuntini notturni: il 17% di coloro che usufruiscono del night delivery sono i futuri architetti, designer e informatici mentre terminano i loro progetti.

Il profilo dei giovani food lovers

L’osservatorio di JustEat ha definito anche i gusti degli studenti italiani diversificati tra sessi: i ragazzi amano l’hamburger e i panini, molto più delle ragazze che preferiscono invece il sushi e la cucina cinese. Anche la regione geografica influisce sulle scelte quotidiane: gli studenti amanti del food delivery risiedono principalmente nel Nord Italia, la parte della penisola dove troviamo infatti più studenti fuorisede, seguito dal Centro, Sud e Isole e sono soprattutto studentesse. Il week end è il momento più gettonato per ordinare cibo a domicilio: il sabato Ã¨ stato scelto dal 61% dei consumatori, seguito dal venerdì per il 43%, per aprire il weekend in bellezza.

2020: il ruolo della tecnologia tra gli studenti

La tecnologia è diventata l’alleato degli studenti. Infatti, durante il lockdown, l’utilizzo delle app è cresciuto a dismisura. ll 75% dei giovani consumatori preferisce ordinare il cibo utilizzando le piattaforme online. Nonostante le abitudini tecnologiche, il 53% dei giovani pagano il servizio di food delivery in contanti, probabilmente anche in relazione alla giovane età. Tra i pagamenti digitali emerge l’uso di Paypal, mentre il 30% utilizza invece la carta di credito. Complice l’emergenza sanitaria, i pagamenti digitali hanno registrato un notevole incremento nelle fasce di età a cui appartengono gli studenti: 18-24 anni del 18% e per quella 25-34 anni del 13%.

Chiara Bigiotti