Giustizia in Italia, la riforma e il Rapporto sullo stato di diritto

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Di Stefano Delle Cave

La giustizia in Italia è una questione delicata affrontata dall’ultimo governo con una riforma in materia civile e penale per raggiungere gli obiettivi preposto dal Pnrr. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede infatti, secondo quanto richiesto dell’UE, la riduzione della durata dei processi per migliorare il funzionamento della giustizia in Italia. Il Rapporto sullo stato di diritto del 2022 della Commissione Europea sottolinea gli sforzi compiuti dall’Italia con le riforme e le sfide ancora da affrontare per migliorare in futuro.

La giustizia in Italia e il rapporto sullo stato diritto del 2022

La Corte di Cassazione di Roma, fonte turismoroma.it

Nel 2019 l’Italia era considerata uno dei paesi europei in cui il sistema giudiziario era tra i più lenti. Ai problemi cronici dovuta alla troppo lunga durata dei processi e ai cosiddetti carichi pendenti costituiti dai processi non conclusi si è poi aggiunto il problema della pandemia. Il Covid infatti ha da un lato diminuito i nuovi processi in essere ma dall’altro ha aumentato i cosiddetti procedimenti pendenti a causa delle limitazioni e delle restrizioni imposte dalla pandemia. Il Rapporto sullo stato di diritto 2022 della Commissione europea ha messo in evidenza come molti stati membri abbiano adottato recentemente nuove misure per il miglioramento del rispettivo sistema giudiziario. Tra di essi c’è l’Italia dove il 16 giugno 2022 è stata approvata una riforma sulla giustizia civile e penale

Le riforme della giustizia civile e penale, tanto attese, sono state adottate nell’ambito degli impegni del Piano italiano per la ripresa e la resilienza, con l’obiettivo di migliorare la qualità e l’efficienza del sistema giudiziario”, si legge infatti nel Rapporto sullo stato di diritto pubblicato a Bruxelles. La Commissione europea ha infatti riconosciuto che in Italia “sono in corso di attuazione misure specifiche volte a sostenere i giudici” per “affrontare le gravi sfide legate all’efficienza del sistema giudiziario, compresa la massa di procedimenti arretrati e la durata dei procedimenti”. Un passo importante per il raggiungimento degli obbiettivi preposti dal Pnrr. In esso sono presenti diversi fondi per il miglioramento del sistema giudiziario a cominciare dalle nuove assunzioni per rendere più efficienti i tribunali.

Le sfide ancora da affrontare e il problema dei processi penali

La digitalizzazione del sistema giudiziario sta facendo ulteriori progressi nei tribunali civili, mentre rimangono le sfide per quanto riguarda i tribunali penali e le procure”, ricorda la Commissione Ue parlando dell’Italia nel Rapporto sullo stato di diritto 2022. Rimane aperta infatti la grande sfida della digitalizzazione dei processi penali che al momento è ancora in fase embrionale. Rimane ancora aperta la questione della durata dei procedimenti. Per questo in ambito penale era stato pensato un limite di durata in Corte di Appello e in Cassazione oltre il quale c’è l’improcedibilità. Misure, però, che per la Commissione europea, rischiano di minare il funzionamento dei processi in corso. Occorre pertanto, come raccomandato dal rapporto Ue, che entro il 2022 vengono emanate le norme attuative della riforma.

Stefano Delle Cave

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