Gli Incredibili 2: l’ipnotizzaschermi aveva ragione?

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Di Redazione Metropolitan

Vi aspettate la solita recensione anche per Gli Incredibili 2?

Beh, rimarrete delusi. O forse no. Gli Incredibili 2 è un film eccezionale da ogni punto di vista, e non c’è da discuterne sulla qualità (soprattutto quando di recensioni così il web ne è già pieno, e Cultura Nerd non è certo una dei tanti!).

L’animazione è il top. Il meglio del meglio che c’è sulla piazza degli ultimi tempi. Non per niente è un prodotto marcato Disney-Pixar che abbiamo aspettato pazientemente per 14 anni!
E la tanta azione e le tante gag con Bob, alle prese con i problemi genitoriali di tutti i giorni, e un Jack-Jack che conquista la scena (epico il suo scontro con il procione), lo rendono molto divertente e molto scorrevole.

Inoltre, una recensione così striminzita mi permette di lasciare spazio ad altre analisi più profonde:

 

1) Il femminismo come chiave di lettura?

Come risultava chiaro già dai vari trailer, la protagonista degli atti eroici è Elastigirl, mentre Bob rimane a casa a gestire altre faccende… incredibili.
Un’inversione dei ruoli rispetto al primo film, che è però tipica del nostro tempo, e che ancora, per chissà quale motivo, fa ancora scalpore.

Ma Elastigirl non è l’unica donna del film che mostra grande forza e determinazione.
Troviamo infatti personaggi comprimari e secondari appartenenti al “gentil” sesso con queste caratteristiche. Proprio come Evelyne, l’inventrice delle tante apparecchiature che l’azienda gestita dal fratello (anche qui un’inversione rispetto al solito) fornisce a Hellen.

E poi l’ambasciatrice, la cui vita viene messa in serio pericolo dal villain e che ha un ruolo importante nella promozione della legge di riammissione dei supereroi.
E non succede spesso di vedere una donna come esponente politico chiave della vicenda di film animato (e anche non animato).

 

2) L’ipnotizzaschermi aveva davvero così torto?

Come dico sempre, ormai la strada da intraprendere per i villain è questa. Sarà sempre più difficile trovare dei cattivi (o supercattivi) che sono tali perché “è così che li disegnano” [semicit.].
I villain del futuro (e del presente) mostrano ideali forti, credono in qualcosa non pienamente condivisibile, ma neanche del tutto contestabile.

E l’ipnotizzaschermi colpisce. Il suo monologo critica aspramente la società moderna e mi ha colpito molto, per cui ho deciso di riportarvelo integralmente (almeno, per come lo ricordo, aiutandomi con la versione originale trovata sul web):

“Elastigirl non ha vinto, ha solo rimandato la sua sconfitta. E mentre lei rimanda la sua sconfitta, voi mangiate patatine e la guardate risolvere i problemi per cui voi siete troppo pigri da affrontare.

I supereroi sono parte del desiderio di rimpiazzare le vere esperienze con la simulazione.
Voi non parlate, ma guardate i Talk show.
Voi non giocate, ma guardate i game show.
Viaggi, relazioni, rischi, ogni esperienza significativa viene impacchettata e consegnata a domicilio, in modo da rimanere sempre protetti, passivi e famelici consumatori, che non sono liberi di alzarsi dal divano.

Volete che i supereroi vi proteggano, rendendovi sempre più impotenti nel processo.
Vi dite di essere “accuditi”. Che siete a pochi centimetri dall’essere serviti e che i vostri diritti vengono mantenuti.
In modo che il sistema possano continuare a rubarvi, sorridendovi per tutto il tempo.

Avanti, mandate i vostri supereroi a fermarmi.
Prendete i vostri snack, guardate i vostri schermi e guardate cosa succede.
Non avete più il controllo, ce l’ho io.”

Quasi due minuti di monologo da brividi. E trovarlo in un film di animazione non è una cosa comune.
Una chiara critica a chi vive in questa società “moderna” che avevamo visto in un cartone animato solo in Wall-E, altro film (neanche a dirlo) sempre della Pixar (in co-produzione con la Disney).

La tesi dell’ipnotizzaschermi è che tecnologia ci rende pigri e schiavi delle esperienze simulate, e fornisce un’analisi altamente ragionata su come i supereroi rientrino in questo processo.
Per l’ipnotizzaschermi, i supereroi non sono una fonte di ispirazione per le persone, necessari a far uscire ciò che di meglio c’è in noi per rendere insieme il mondo un posto migliore.
Bensì, il contrario: i supereroi sono una giustificazione a non dover affrontare le difficoltà che la vita ci pone, e di vivere relazioni ed esperienze che valgono la pena essere vissute.

 

3) E le critiche alla società…

…non finiscono nemmeno con la cattura del cattivo!
Sono bastati pochi secondi a Violetta per demolire tutto il film:

“Peccato che ha tanti soldi e presto sarà nuovamente in circolazione”

Parole pesanti, che sentiamo spesso nella realtà, e a cui non ha fatto seguito nessuna, confortante replica…

 

Conclusione

Gli Incredibili 2. Ovvero: quando il sequel è meglio.
Decisamente più maturo. Fatto più per adulti che per bambini.
Adulti che si rispecchiano nei problemi famigliari che molte, se non tutte, le famiglie hanno e qui vengono esposti in vetrina (le difficoltà di crescere i figli, la contrapposizione tra la carriera e il desiderio di accudire la famiglia, etc.).
Adulti che, allo stesso tempo, non vengono giustificati, ma criticati aspramente.

Tu adulto che ti accingi aguardare questo film: sappi che verrai messo davanti alla cruda verità. Oltre ai succitati problemi in famiglia, viene messa a nudo la tua pigrizia, nel rapporto con la tecnologia, nelle interazioni sociali e come elemento funzionale della società.

E pensare che volevi solo accompagnare tuo figlio al cinema, eh?

 

Gli Incredibili 2: analisi a cura di Cultura Nerd.

Seguitemi sulla pagina e venite nei commenti a dirmi cosa ne pensate di questa analisi e del film 🙂