Benvenute e benvenuti su CoffeeNSupes, la rubrica sui supereroi da leggere in pausa caffè!
Tazzina alla mano, vi accompagnerò in un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta dei film sui supereroi più e meno conosciuti fino a spingerci nelle profondità della psicologia, filosofia e sociologia nascosta tra le righe degli affascinanti eroi e villain moderni.
In questo appuntamento metteremo in pausa l’analisi dei supereroi Marvel e DC per soffermarci a parlare della figura del supereroe e del suo significato per i bambini. Tratteremo del cartone Gli Incredibili – Una normale famiglia di supereroi e lo prenderemo come esempio per spiegare come i supereroi possono essere usati nell’educazione dei più piccini. Ma prima, rewind: se vi siete persi la puntata introduttiva della rubrica sullo sviluppo della figura dell’eroe dalla Grecia Antica ai giorni nostri questo è il momento giusto per recuperarla! Ora, zuccherate il vostro caffè e allacciate i mantelli…
Nerds, assemble!
Gli Incredibili, una normale famiglia di supereroi
Nel 2004 la Pixar produce Gli Incredibili – Una normale famiglia di supereroi. Protagonisti di questo film di animazione sono Bob/Mr. Incredibile, Helen/Elastigirl, e i loro figli Violetta, una teenager “invisibile”, Flash, un pre-adolescente iperattivo, e il piccolo Jack-Jack che a tratti sembra un mostro. La loro “normalissima” famiglia si ritroverà a dover superare le tipiche incomprensioni generazionali e ad unire le forze per salvarsi a vicenda. Ottimo prodotto che tra avventura e costumi da super racconta dell’amore familiare, del coraggio che necessita la vita quotidiana e del valore della “normalità”.
Tra i cartoni più amati dalle generazioni degli anni duemila, e non solo, Gli Incredibili ha mostrato come i supereroi facciano sempre presa sul pubblico dei più piccini. Ma per quale motivo gli eroi mascherati attirano così tanto l’attenzione dei bambini? Il mondo è diviso in due. C’è chi è pronto a giurare che i supereroi siano deleteri per i giovani ed infantili per gli adulti, mentre altri trovano in queste figure e in tutti i prodotti a loro collegati profondità e maturità. Quindi, oggi ci interrogheremo su questo: cosa possono insegnare i supereroi alle nuove generazioni?
La “normalità” è super
Gli Incredibili, nonostante abbiano poteri super, sono straordinariamente normali. Violetta è un’adolescente qualsiasi, innamorata del più bello della scuola ma troppo insicura per farsi avanti. Flash è un bambino solare ma iperattivo e con deficit di attenzione. Utilizzando per la prima volta le loro abilità per la giustizia capiscono veramente chi sono, acquisiscono fiducia in loro stessi e decidono di prendere posto nel mondo.
Allo stesso modo, Mr. Incredibile, che fa fatica a lasciarsi alle spalle i gloriosi tempi andati, impara che non è la maschera a renderlo super, che si può essere “incredibili” pur rimanendo “normali”. Elastigirl torna a dare valore alla straordinarietà della vita riscoprendo il brivido di usare il suo potere per il bene. Tutti loro comprendono che il vero potere è far diventare punto di forza ciò che prima era considerato una debolezza.
I supereroi sono i villains del nostro mondo?
Nonostante la polemica che attribuisce a fumetti, videogiochi e cinecomics la causa scatenante per la violenza giovanile, questi prodotti rispecchiano unicamente un capro espiatorio per giustificare l’aggressività dilagante del nostro mondo. Tutt’altro, i prodotti sui supereroi sono una valida rappresentazione della nostra società, così come abbiamo visto nel caso degli X-Men spesso portano alla luce interrogativi filosofici e problematiche psicologiche reali. I supereroi possono essere sfruttati per insegnare ai più piccoli la morale e i valori che questi personaggi e le loro storie vogliono esprimere.
Il forte protegge il debole, sempre
Se si dovessero scegliere solo due concetti intorno a cui si sviluppa l’etica dei supereroi, il primo, e più importante, sarebbe che si devono proteggere i più deboli. È proprio questa la caratteristica che attira i bambini. Già dai primi anni di vita siamo in grado di distinguere bene e male, di capire chi protegge gli altri e chi invece li aggredisce. Ciò accade perché il senso di giustizia risulta quasi innato ed istintivo nell’essere umano. Esso poi, assieme alla dicotomia di bene e male, viene plasmato a seconda delle tradizioni culturali, dalla società in cui si vive, dall’educazione che viene data dai genitori e dai valori che ci costruiamo crescendo ed entrando in contatto con gli altri.
I supereroi diventano delle figure di riferimento per i bambini, mostrando loro che se si ha la capacità, la forza, la possibilità di aiutare qualcuno più debole o in difficoltà è nostro dovere morale agire. Ogni supereroe si oppone al male agendo a seconda della propria unica abilità, del proprio background, del proprio carattere. Allo stesso modo ognuno di noi ha nelle proprie uniche caratteristiche il potere di cambiare il mondo, cominciando con proteggere i deboli e combattere le ingiustizie.
Sotto questa maschera c’è un’idea. E le idee sono a prova di proiettile
Per quale motivo i supereroi indossano una maschera? Perché ognuno di loro rappresenta un’ideale, un valore, ed essi trascendono dalla persona che li persegue. Il secondo concetto intorno cui ruota la figura del supereroe è proprio questo. Non è importante il personaggio in sé quanto ciò per e contro cui combatte. Il bambino che ama il supereroe oltre ad ammirare Superman o Capitan America assimila la loro etica ed è poi più portato a riconoscerla nella vita reale. Il supereroe è per il bambino simbolo di giustizia. E come ci insegna V per Vendetta, i simboli e le idee sono a prova di proiettile.
Continua a seguire la rubrica CoffeeNSupes per ripercorrere insieme tutti i film sui supereroi. Ti aspetto giovedì prossimo 22 ottobre alle 10:30 con un nuovo appuntamento!
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Rubrica a cura di Eleonora Chionni