Mercoledì gli Stati Uniti e diversi suoi alleati hanno chiesto un cessate il fuoco di 21 giorni lungo il confine tra Israele e Libano,  mentre lavorano per impedire lo scoppio di una guerra regionale e per interrompere i colloqui sulla presa degli ostaggi tra Israele e Hamas.

La proposta, descritta da un alto funzionario statunitense come una “svolta importante”, arriva nel mezzo di combattimenti mortali tra Israele e Hezbollah che molti temono possano sfociare in un conflitto più ampio.

Nella speranza di impedire un simile esito, diplomatici e leader riuniti a New York per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno trascorso le ultime 48 ore lavorando in fretta per mettere a punto un piano che avrebbe messo fine ai combattimenti e dato modo alla diplomazia di prendere piede.

Israele e Hezbollah non hanno ancora trovato un accordo. Ma i funzionari statunitensi hanno affermato che entrambe le parti erano “familiari” con i contorni della proposta e hanno espresso ottimismo sul fatto che fosse il momento giusto per rivelarla pubblicamente.

Il presidente Joe Biden ha affermato che il piano è stato approvato da Stati Uniti, Australia, Canada, Unione Europea, Francia, Germania, Italia, Giappone, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar.

“Siamo stati in grado di generare un sostegno significativo dall’Europa, così come dalle nazioni arabe”, ha detto Biden ai giornalisti mercoledì sera. “È importante che questa guerra non si allarghi”.

La richiesta a Israele e Libano per un cessate il fuoco di 21 giorni

Per il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid, «Israele dovrebbe accettare la proposta di cessate il fuoco di Biden e Macron, ma solo per sette giorni, per non permettere a Hezbollah di ricostruire i suoi sistemi di comando e controllo», ha dichiarato ai media locali, aggiungendo: «Non accetteremo alcuna proposta che non includa l’allontanamento di Hezbollah dal nostro confine settentrionale». Il ministro israeliano della Cultura e dello sport Miki Zohar (Likud) ha definito invece il possibile cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah un grave errore se non accompagnato da concessioni significative da parte di Hezbollah. Ai media locali ha spiegato che un cessate il fuoco senza condizioni metterebbe a rischio i significativi risultati di sicurezza ottenuti da Israele negli ultimi giorni e ha sottolineato la necessità di continuare a combattere fino a una chiara vittoria nel nord.

Da Hezbollah intanto arrivano notizie sul missile balistico lanciato ieri, 25 settembre, verso Tel Aviv, riferite da Times of Israel: traportava una testata da 500 chilogrammi. In un breve video, descrivono le capacità del missile, il “Qader-1”, affermando che ha una gittata di 190 chilometri. Il missile è stato intercettato dal sistema di difesa aerea a medio raggio David’s Sling e non ha causato danni o feriti. Il gruppo sciita sostenuto dall’Iran ha dichiarato di aver preso di mira il quartier generale del Mossad nei pressi di Herzliya.