Potrete anche non crederci, ma quando morì Eddie Guerrero mi misi a piangere. Come una fontana. Ero fuori scuola, come al solito sarei entrata in seconda ora, tanto c’era educazione fisica o qualcosa del genere. Andavo al De Chirico e dalla compassione unita al vago disgusto che lessi negli occhi delle mie compagne di scuola non credo che il wrestling andasse per la maggiore tra le adolescenti dell’artistico. Oddio, per la verità credo che tutt’ora non vada per la maggiore tra… diciamo il genere femminile?

Oltre che combattere le nostre lottatrici preferite sanno anche ballare! (foto dal web)

Qualche tempo fa ero preda di uno dei miei soliti attacchi d’astinenza da serie tv. All’improvviso uno scintillio rosa. Capelli cotonati. Un trucco esagerato. Il mio senso del wrestling si era messo in moto immediatamente, facendomi spostare il cursore del Mac sull’icona in questione prima ancora che il mio cervello decifrasse il titolo. GLOW. Il titolo era GLOW – Gorgeous Ladies of Wrestling. Non potevo crederci: una serie sulla nascita del wrestling femminile.

L’assolata Los Angeles è il teatro dell’azione, i glitterati anni ’80 il tempo da gustare che ci da in pasto Liz Flahive, con la complicità di Jenji Kohan – autrice dell’apprezzatissimo Orange is The New Black – la cui impronta femminile e femminista è fortemente caratterizzante. Protagonista sicuramente non accentratrice un’Alison Brie acqua e sapone, aka Ruth Wilder, attrice di poche o nessuna speranza.

Nuove sfide e rivalità ci aspettano sul ring più glitterato delle serie tv (foto dal web)

Le prime impressioni sono importanti – anche se non tutto – e la prima impressione che mi ha regalato GLOW è stata di puro genio. Ruth a un’audizione legge risolutamente una serie di battute finché non viene interrotta: sta interpretando la parte dell’uomo, la sua battuta è: «C’è sua moglie sulla linea 2!».

Non ci sta, non ci può stare: le sue proteste riguardanti la mancanza di ruoli di spessore per personaggi femminili le fanno perdere ogni speranza di ottenere il ruolo. La miglior cosa che le potesse capitare? Forse. La miglior cosa che ci potesse capitare? Sicuramente. La sua disperazione la spinge ad accettare una parte nel progetto più bizzarro ed esilarante che abbia mai sentito: uno show sul wrestling femminile (realmente trasmesso negli States durante la metà degli anni ’80).

Corde rosa e (poca) celebrità: cosa vorreste di più? (foto dal web)

Le vicende che si dipanano su e al di fuori del ring sono focalizzate da un punto di vista quasi esclusivamente femminile – fatta eccezione per il delizioso Sebastian “Bash” Howard (Chris Lowell) e Sam Sylvia (Marc Maron), rispettivamente produttore e regista dello show.

Il nostro sguardo finisce – divertendosi davvero molto – per abbracciare un toccante, corposo gruppo di donne che quanto a sfaccettature può competere con quello che abita Lichfield. L’ambiguità che permea Piper Chapman si infonde e traspare anche dal personaggio e dai rapporti di Ruth: quella che dovrebbe essere la sua migliore amica Debbie (Betty Gilpin) si trasforma, divenendo qualcos’altro. Una nemesi dalle sembianze di una “Grace Kelly sotto steroidi”? Nella vera protagonista?

Nel titanico scontro tra USA e URSS che finirà per avere la meglio? (foto dal web)

Dopo un primo capitolo veramente ben fatto – lo ammetto, per la sottoscritta è stato esaltante – finalmente Netflix ha annunciato la data di release del secondo. Il prossimo 29 giugno finalmente le grandiose lottatrici del Wresling torneranno sul ring.

Per quanto è possibile dedurre dal trailer rilasciato in concomitanza con l’annuncio, le vicende riprendono le mosse proprio da dove le avevamo lasciate. Le protagoniste sembrano essere diventate delle piccole star a livello locale. Vedremo quindi come se la caveranno nel confronto con la fama e le sfide – quotidiane e non – che questa comporta?

Fatto il salto di qualità, come si comporteranno le protagoniste di GLOW di fronte al nuovo successo? (foto dal web)

L’amicizia tra Ruth e Debbie sarà capace di superare il trauma del tradimento o verrà definitivamente messa K.O.?

Sam sarà in grado di confrontarsi con la sua nuova condizione di padre? In fin dei conti, ritrovarsi a vivere con una figlia adolescente conosciuta pochi mesi prima non deve essere molto facile… Al nostro regista di wrestling preferito tutta la nostra solidarietà.

Ulteriore piccola nota: per annunciare la data di rilascio, Netflix ci ha regalato un video davvero delizioso, sulle note di Maniac, niente di meno. Puro stile anni ’80. Sono sicura che ve lo godrete almeno quanto me.

In sostanza la sottoscritta non vede l’ora di rimmergersi in questo mondo fatto di capelli cotonati, personalità complesse (e complessate), mosse audaci e vite difficili.

Gaia “Ellie on the Rocks” Cocchi