Sport

Coronavirus e golf: cambia anche l’alimentazione

É passato quasi un mese dalla chiusura delle attività sportive. Il coronavirus ferma anche il golf e ci ha costretti in casa dove, da bravi italiani, si cucina molto e bene (non è un caso che in moltissimi supermercati si riscontri la mancanza del lievito di birra).

Coronavirus e golf: nutrirsi in modo funzionale

Il fabbisogno calorico giornaliero è influenzato da diversi fattori: età, sesso, peso ma soprattutto dipende dal metabolismo basale e dall’attività fisica. In questo periodo, quest’ultima è notevolmente ridotta.
Il metabolismo basale è la quantità di energia necessaria per mantenere le funzioni vitali senza effettuare sforzi (dormire, mantenere la temperatura corporea, respirare, adeguata circolazione sanguigna, attività ghiandolare e metabolica, funzionalità degli organi). Il metabolismo basale rappresenta circa il 70% del consumo energetico giornaliero.

Quanto influisce il Livello di Attività Fisica (LAF)

Il LAF diventa a questo punto determinante nel calcolo del fabbisogno giornaliero. Il cosiddetto “stile di vita” parte dall’alimentazione, che varia a seconda della quantità di lavoro al quale sottoponiamo il nostro organismo. L’OMS ha definito dei coefficienti LAF, atti a calcolare l’attività fisica di un individuo in base al carico di lavoro, età e sesso.

Coefficienti LAF, definiti dall’OMS – Photo Credit: dietology.it

L’alimentazione del golfista

Come abbiamo visto in precedenza, durante un giro di golf si consumano, mediamente, quasi 1500 kcal. Aggiungendo quelle necessarie al metabolismo basale e per la termogenesi dieta-indotta (digestione ed assorbimento degli alimenti), è evidente che, quando potevamo giocare regolarmente il nostro fabbisogno era nettamente maggiore rispetto a questo periodo di riposo forzato.

La piramide di un’alimentazione equilibrata – Photo Credit: aggdbasilicata.it

Quanti carboidrati è consigliabile assumere?

In condizioni di riposo, quindi basali, il nostro organismo ha bisogno di circa 180 grammi al giorno di carboidrati, o più precisamente, 2,6g/Kg di peso corporeo. Questa quantità aumenta esponenzialmente in base all’attività svolta, ma in questo periodo è auspicabile non superarla, a meno che non si vada comunque a lavorare (non seduti ad una scrivania) o si faccia attività fisica in casa.

Ridurre al massimo grassi, fritti ed alcool

Ovviamente, come in condizioni “normali” ma più che mai ora, va ridotta al massimo l’assunzione di cibi grassi, fritti ed alcool. Come ben sappiamo l’obesità è concausa di moltissime patologie e a riguardo: il coronavirus non fa eccezione. Sembra che le persone in sovrappeso abbiano maggiori probabilità di avere delle complicanze se contagiati dal virus.

Per una volta, non ci viene richiesto di dimagrire

Visto il periodo, forse per la prima volta, non si sente parlare di diete. In questi giorni così particolari, provare a perdere peso sembra un’utopia, per cui anche mantenere il proprio peso corporeo, sarebbe un grande successo. Si mangia per gusto, per fame ma molto spesso per noia. Uno sfizio ogni tanto è giusto concederselo ma facciamoci trovare pronti alla riapertura dei circoli, volendo bene al nostro corpo, anche per evitare infortuni e altri stop forzati dopo questa quarantena infinita.

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