Scopriamo insieme perchè il golf e la discopatia sono correlati, partendo da cos’è realmente la discopatia.

Discopatia

La discopatia è una patologia che interessa i dischi intervertebrali. Questi sono dei “cuscinetti” tra una vertebra e l’altra e consentono il movimento, la flessione e la torsione tra le vertebre. I dischi lombari sono quelli maggiormente sollecitati (dovendo sopportare un peso maggiore) e quindi tendono a deteriorarsi più facilmente. I dischi possono degenerare, assottigliarsi, protrudere e/o erniare. La discopatia può essere degenerativa, traumatica, infettiva, infiammatoria e autoimmune.

I vari problemi dei dischi vertebrali

Golf e discopatia: ne soffrono Amateur e Pro

Negli ultimi anni, si riscontra un progressivo aumento della discopatia tra i golfisti. Quest’incremento è dovuto al cambiamento delle tecniche riguardanti lo swing. Negli ultimi vent’anni è cambiata la biodinamica del movimento, rendendolo più potente con una conseguente maggior stimolazione dei dischi vertebrali. Essendo un movimento così ripetitivo, si parla ormai di RTD (discopatia traumatica ripetitiva), difatti almeno la metà dei golfisti professionisti ed 1/3 dei dilettanti sono colpiti da discopatia. Il caso più emblematico riguarda Tiger Woods, del quale si temeva il ritiro nel 2017 dopo il quarto intervento alla schiena in tre anni. (Ha poi trionfato al Masters di Augusta nel 2019, ma Tiger è Tiger…)

Golf e discopatia - Tiger Woods alle prese coi suoi dolori alla schiena
Tiger Woods alle prese coi suoi dolori alla schiena – Photo Credit: phoenixspineandjoint.com

Golf e discopatia – Diagnosi e cure

La Risonanza Magnetica è l’esame per eccellenza per la diagnosi della discopatia. In aggiunta, l’ortopedico potrebbe richiedere anche una TAC , EOS o un’elettromiografia. Prima di ricorrere alla chirurgia, in caso di discopatia si attuano terapie conservative: antidolorifici, antinfiammatori, infiltrazioni, cortisonici, miorilassanti, fisioterapie, Tecar, Laser e Ozonoterapie. Fondamentale, come sempre, è la prevenzione. Tenere sotto controllo il peso, evitare carichi eccessivi di lavoro anche se la degenerazione del disco (per golfisti e non) è un processo fisiologico.

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