Dopo questo lungo periodo d’inattività la ripresa del golf potrebbe causare degli infortuni, quindi il nostro apparato muscolo-scheletrico dovrà essere tutelato. Il ritorno agli allenamenti, se non sarà graduale e ben gestito, può portare al rischio di diverse problematiche.
Golf e infortuni, vediamo le patologie muscolari
A livello muscolare, tra gli infortuni, troviamo la contrattura, lo stiramento e lo strappo. La contrattura è la patologia meno grave a danno dei muscoli, ed è causata da un eccessiva sollecitazione del muscolo interessato, che si presenterà rigido, indurito. Basta il riposo, (per 5-7 giorni), coadiuvato da stretching e dei massaggi mirati e la contrattura si risolverà.

Differenze tra stiramento e strappo
Lo stiramento è un’elongazione delle fibre muscolari, mentre lo strappo è una vera e propria rottura delle stesse, che rende naturalmente più grave l’infortunio. In entrambi i casi si tratta dell’allungamento del muscolo ma, durante lo strappo, il muscolo si allunga troppo e in maniera eccessivamente veloce, causando addirittura un ematoma; tanto più esteso è l’ematoma e tanto più lo strappo è grave (può essere di I°, II° o III° grado).
Tra le cause principali, troviamo dei movimenti bruschi e violenti e un riscaldamento inadeguato prima di un’attività fisica; questi due fattori mettono spesso in correlazione il golf e gli infortuni muscolari. Oltre al riscaldamento iniziale, è stata dimostrata l’importanza degli esercizi defaticanti post-allenamento.
Diagnosi e cure
In caso di infortunio muscolare, la palpazione non basta per definire esattamente il tipo di lesione. Un’ecografia è la base per poter formulare una diagnosi e valutare il grado della lesione. Può facilmente riconoscere una contrattura, escludendo situazioni più serie. Nel caso non si tratti di una semplice contrattura, la Risonanza Magnetica è sicuramente più precisa ed affidabile. Fondamentale è interrompere immediatamente l’attività fisica e poi, in base alla gravità, si scelgono le cure necessarie: si va dal massaggio fino a sedute di fisioterapia, laserterapia e tecarterapia.

Lo stretching impatta sulla correlazione tra golf e infortuni
Come ben sappiamo, lo swing coinvolge tantissimi muscoli (quelli della schiena, dell’addome, glutei, gambe). Tirare un colpo “a freddo” è l’errore più banale e dannoso che si possa fare.
L’ideale prima di andare in campo pratica, sarebbe: iniziare a sciogliere le spalle e le braccia, poi ruotare il tronco sia sull’asse verticale sia lateralmente (ottimo l’ausilio di un bastone). Ovviamente, mai dimenticare la schiena, vera croce per i golfisti. A proposito sarebbe utile divaricare le gambe, cercare di formare un angolo a 90° tra busto e le gambe stesse, distendendo le braccia (posizionando le mani sulla parte alta dello shaft di un bastone).
Per le gambe: oscillarle come le braccia (vedi sopra), poi continuare con dei piegamenti, provando ad arrivare a toccare le punte dei piedi, anche incrociando mano destra/piede sinistro e viceversa. Qualche swing a vuoto, leggere estensioni del polso ed il riscaldamento può dirsi completato. Di certo, non tutti arrivano a toccarsi la punta dei piedi ma è bene riscaldarsi al limite delle proprie possibilità, piuttosto che non farlo affatto.
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