Bobby Jones è l’unico ad aver vinto il “Grande Slam” del golf nella stessa stagione, nonostante la siringomielia fosse già presente in lui.
Cos’è la siringomielia
La siringomielia è una patologia che colpisce il midollo spinale, dove, per cause congenite, malformazioni o traumi, si forma una ciste che ostruisce parzialmente il canale liquorale. Bobby inizia a subire di questa patologia nel 1929, un anno prima del Grande Slam, a causa di un incidente. Partendo dalla zona cervicale, la siringomielia può interessare tutto il midollo spinale. Perdita dei riflessi, atrofia muscolare, dolori generalizzati, perdita della sensibilità cutanea, spasmi, rigidità e debolezza; questi sono alcuni dei sintomi della malattia. Può portare a dolore cronico e gravi difficoltà nella deambulazione. Golf e siringomielia non sembrano assolutamente compatibili, questo dà ancora di più la misura della grandezza di Bobby.
Nella storia non solo per i successi
La biografia di Robert Tyre “Bobby” Jones jr ha dell’incredibile. Golfista part – time, (la sua professione era avvocato), Maggiore dell’Aviazione USA durante la Seconda Guerra Mondiale e 2 lauree in Ingegneria e Letteratura, quest’ultima conseguita ad Harvard. La sua conquista del Grande Slam era quotata 50 a 1, lui scommette sul suo successo e vince oltre 60 mila dollari: 921.000 dollari attuali. L’anno successivo acquista un terreno in Georgia, più precisamente ad Augusta… diventando il il co-fondatore dell’Augusta National Golf Club, dove, nel marzo 1934, si disputa il primo Master Tournament. Rimangono celebri anche le due gare durante le quali si auto-inflisse due colpi di penalità (perse entrambe per un solo un colpo). Lo si ricorda anche per episodi non lodevoli, anzi, a volte deprecabili.
Le sregolatezze sul campo da golf
Dolori fisici e scatti d’ira minano la sua brillante carriera. Come nel 1921, quando durante il terzo giro a St. Andrews, strappa lo score e si auto-squalifica. O quella volta in cui colpisce una donna, non con la palla, bensì col bastone. Si aggiunge anche l’abitudine di insultare la palla, nel caso non effettuasse un colpo preciso. Spesso nevrotico, irascibile, nessuno capisce il perché dei suoi sbalzi d’umore improvvisi che aumentano con l’età, fino al 1948, anno in cui i sintomi diventano evidenti.
Diagnosi e cure
Oltre all’anamnesi, una Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto, la puntura lombare e la TAC sono fondamentali per una corretta diagnosi, individuata con precisione in Bobby Jones solo nel 1950 a causa della mancanza di strumenti per rilevarla. Negli anni ’30 gli esami strumentali necessari non sono ancora conosciuti, quindi ci si basa sulla letteratura, i sintomi e la storia clinica del paziente. La chirurgia e la fisioterapia possono migliorare le condizioni cliniche, ma non sempre sono risolutive. Inoltre, c’è una grande probabilità di recidiva.
Gli ultimi anni di Bobby
Purtroppo, la diagnosi tardiva porta Bobby Jones alla paralisi e a trascorrere i suoi ultimi anni su una sedia a rotelle, per finire la sua vita costretto in un letto nel 1971. Proprio in merito alla sua malattia la famiglia di Bobby Jones si è unita nel 2019 ad una fondazione che promuove la ricerca per la siringomielia e malattie simili, dando vita alla “The Bobby Jones and Chiari Syringomyelia Foundation”
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