Golf e YIPS: quando il problema è la testa

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Di Redazione Metropolitan

Cos’è lo YIPS e perché è così limitante per i golfisti

Golf e YIPS – Con questo termine si intende un problema psicologico che può affliggere alcune categorie di sportivi, golfisti in primis. Si tratta della paura, quasi fobica, di tirare correttamente un colpo (nel 99% dei casi si tratta di colpi sul green, dove è richiesta una concentrazione quasi assoluta). Il termine venne introdotto dal vincitore di 3 Major Tommy Armour, che lo definì come “uno spasmo cerebrale che impedisce il gioco corto“.

Golf Yips
Tutto il mondo del golf soffre per lo YIPS. Patrick Reed non fa eccezione. – Photo Credit: talkgolfscotland.co.uk

Come si manifesta

Arriva all’improvviso, subdolo: dopo mesi, anni, nei quali si è effettuato quello specifico colpo migliaia di volte. Così come per i classici disturbi d’ansia, gli attacchi di panico o depressione, essendo una condizione mentale, è difficile accorgersi dall’esterno di cosa stia accadendo al giocatore con lo YIPS. Per alcuni sportivi Professionisti, anzi, è un disturbo da tenere nascosto, in quanto vedrebbero minare la fiducia altrui nei propri confronti, aumentando la pressione e lo stress. Può durare il tempo di un torneo, così come può condizionare un’intera carriera.

Le probabili cause

Nonostante se ne parli da oltre mezzo secolo, le cause di questo disturbo non sono totalmente chiare. Di sicuro, la maggiore sicurezza e familiarità rispetto ad un determinato colpo, diminuisce la probabilità di YIPS in quello specifico settore del gioco. Di contro, “addressarsi” sulla palla senza una piena convinzione dei propri mezzi, aumenta in modo significativo la possibilità di errore, condizionando il giocatore quando si ripresenterà la stessa situazione.

Come provare a superare questo blocco

In psicologia dello sport, la consapevolezza nei propri mezzi viene definita self-efficacy. Per migliorare l’autoefficacia, si può iniziare a lavorare specificatamente sul settore più debole. Al fine di accrescere la propria autostima, un complimento che arriva dall’esterno (un maestro, un compagno di gioco) può rivelarsi un toccasana. Da non sottovalutare il cosiddetto modeling, ovvero la capacità di osservare e provare ad emulare gesti tecnici compiuti da altri giocatori, allo scopo di migliorare i propri. Si può provare anche a cambiare grip, come fanno molti Professionisti. Sconsigliatissimo è un atteggiamento negativo, considerando che almeno l’80% dei golfisti ha o ha avuto episodi di YIPS, anche tra i nomi davvero illustri.

Tiger mentre esegue il leggendario chip alla buca 16 al Masters nel 2005. Lo YIPS ha però colpito anche lui, – Photo Credit: gltgolf.com

I casi più famosi nel golf

Tiger Woods, Tommy Armour, Ben Hogan, Sam Snead, Henrik Stenson, Bernhard Langer, Kevin Na, Tom Watson, (senza dimenticare il grande Ernie Els sul green della 1 al Masters di Augusta nel 2016) e tanti, tantissimi altri, hanno sofferto di YIPS. Qualcuno addirittura fino al proprio ritiro. Questo non ha impedito loro di vincere i più importanti Major, scrivere la storia di questo sport ed essere riconosciuti, a livello mondiale, come veri e propri Campioni. Il loro esempio dimostra che, per quanto questo muro invisibile sembri invalicabile, siamo sempre noi, con il nostro impegno e la nostra passione, gli artefici del nostro destino.

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