Marquez conquista la 68^ vittoria nel Motomondiale e la 42^ in MotoGP in una torrida Thailandia. Seguono un ottimo Dovizioso con la sua Ducati e le “ritrovate” Yamaha, le quali sembrano mostrare i primi segnali di miglioramento. La gara si decide solo all’ultima curva e lo spagnolo intravede il titolo, con il primo match point a Motegi.
I veri protagonisti della Thailandia sono le tre case più importanti della MotoGP, le quali monopolizzano le prime 4 posizioni e si giocano la vittoria e il podio fino all’ultima curva. Assente alla festa solo Jorge Lorenzo, che da forfait dopo la spettacolare caduta di Venerdì, in cui rimedia una lieve frattura dello scafoide del polso sinistro.
Ma andiamo con ordine:
Thailandia GP, la gara di Honda
Non è una novità, ma la casa dell’ala dorata è rappresentata solo dal talento spagnolo numero 93. Egli riesce a portare al limite una Honda che solo lui sembra conoscere al 100%. Già dal Venerdì lavora in prospettiva gara, sbagliando solo la FP3 in cui cade e rimane fuori dalla Q2. Nessun problema, passa il taglio della Q1 e conquista la pole, la 50^ in MotoGP.
In gara gestisce la prima parte sapendo di avere due decimini di vantaggio e alla fine ingaggia lotta con Dovizioso, sorpassandolo all’ultimo giro con un capolavoro. Dovi ci prova all’ultima curva disperatamente, ma Marquez incrocia. Vittoria e settimo titolo ad un passo. Pedrosa invece si avvia al ritiro con una caduta mentre stava recuperando sul gruppo di testa con un gran passo, peccato.
Thailandia GP, la gara di Ducati
La Rossa rimpiange l’inizio di stagione, ormai consapevole di possedere il mezzo migliore del lotto, guidato da uno splendido Dovizioso e da Lorenzo, che anche se assente, ha dimostrato di saper mettere in crisi Marquez. Anche Dovi gestisce l’inizio gara per poi guidarla per qualche giro.
Sul finale crea un minimo vantaggio insieme a Marquez sulle Yamaha e si gioca la vittoria. All’ultima curva tenta una staccata ai limiti fisici del ribaltamento con esito negativo. Dopo tanti duelli vinti, questo non regala le stesse gioie, ma tanta consapevolezza in vista 2019. La casa di Borgo Panigale può finalmente puntare al colpo grosso.
Thailandia GP, la gara di Yamaha
La casa dei tre diapason viene da 3 gare grigio scuro e dopo i test pre season proprio sul circuito thailandese, arriva qua senza aspettative. Tuttavia, la nuova carcassa portata da Michelin per l’occasione e il buon grip la fanno risorgere, conquistando le posizioni di vertice in tutte le libere e nelle qualifiche. In gara Rossi parte meglio di Viñales e cerca di sfruttare le prime fasi di gara.
Dopo qualche giro va al comando dettando un buon ritmo, mentre il suo compagno risale la china, agganciandosi a metà gara. Nel finale Rossi accusa e soffre maggiormente il decadimento della gomma posteriore e si stacca dal gruppo, provando un attacco disperato all’ultima curva sul suo compagno di box, ma niente da fare. La Yamaha torna sul podio con Viñales. Segnali di ripresa o semplice fuoco di paglia? A Motegi arriveranno le prime risposte.