Graman e il suo nuovo singolo “Telecinesi” disponibile dal 2 Ottobre su Spotify e su tutte le piattaforme.

Il sistema capitalistico, il suo anno oscuro e di silenzio e una novità assolutamente importante. Graman è tornato. Dopo un anno di silenzio. E quindi la domanda, leggittima, è stata: dove si è rifugiato il cantautore di Santa Maria Capua Vetere in tutto questo tempo? Ancora risuona l’eco vivido del singolo “Chiara“, successo importante per Graman che lo ha lanciato nelle piattaforme digitali più utilizzate come Spotify o sulle storie Instagram dei suoi followers. Graman, (nome d’arte di Roberto Graziano, ndr.) ci racconta lui stesso tramite una intervista a Metropolitan Magazine.it, ha studiato, ha scritto canzoni… molte canzoni. Ha collegato i tasselli mancanti e si è preparato per il suo ritorno in scena.

E lo fa con un brano, “Telecinesi” che è una canzone autobiografica, triste e malinconica come lo è spesso il suo stato d’animo. “Telecinesi è anche una canzone d’amore, un amore mai sbocciato completamente“. E poi ancora si lascia andare. Intrappola quegli attimi di malinconia mai letti nel suo volto dagli altri, magari troppo distratti per cogliere che c’è qualcosa che non va. L’intervista verte su molti punti, sfoglia con delicatezza i suoi segreti e le novità che accompagneranno Graman in questa nuova avventura partita il 2 Ottobre.

L’intervista di Metropolitan Magazine a Graman

MM: Telecinesi inizia con il riferimento ad un punto di ritrovo per molti ragazzi qui a Santa Maria Capua Vetere, un noto bar ai piedi dell’Anfiteatro. Ma con questa pandemia i punti di ritrovo sono diventati un rischio. Che impatto ti hanno dato, a livello umano e professionale, queste restrizioni soprattutto per il tuo lavoro di performer e cantante?

Graman: “C’è un riferimento esplicito al bar che ho sempre frequentato, proprio perché io nelle canzoni racconto la mia vita così com’è. Credo che le restrizioni siano fondamentali, ovviamente dolorose per tutti. Il caos che stiamo vivendo e affrontando comprese tutte le difficoltà economiche e sociali, hanno per me una radice molto più radicata. Se un virus riesce a far traboccare le nazioni di tutto il mondo per me il problema sta alla base. Mi spiego meglio. Credo che il sistema capitalistico sia fallimentare. Ha come unico scopo il mercato e tutto dipende da esso, non considerando però tanti altri fattori come ad esempio la sanità pubblica.

La canzone ha una musa. E le muse, buone o cattive, sono sempre muse. In questo caso è una ragazza che non c’è. I tanti pre-ritornelli fanno riferimento a questa ragazza incapace di provare empatia, rappresentata dal “cuore blu” e la capacità di riuscire a muovere i ragazzi a proprio piacimento, rappresentata appunto dalla “telecinesi”. Ricordiamo che “Telecinesi” è disponibile su tutte le piattaforme digitali per Aurora Dischi e distribuito da Artist First.

MM: Graman riparte dopo un anno e prova a bissare i successi di Chiara e Dipinto di Giallo. Cosa è successo in questo tempo, dove immagino hai studiato e lavorato a nuove cose, e da dove riparte Graman?

Graman: “Ho scritto circa 70 canzoni tutte molto importanti per me. Poi purtroppo mi sono ammalato, ed è la prima volta che ne parlo in pubblico. Ho avuto dei problemi di salute mentale che mi hanno tenuto fermo per tantissimo tempo. Io però continuavo a scrivere e poi è arrivata Aurora Dischi. Parlando a telefono con Domenico Giannini ho capito subito che c’era una forte intesa tra di noi. Per rispondere alla tua domanda, riparto da me. come sempre e con tutte le difficoltà del caso.”

Graman

Il lato nascosto di Graman e i suoi nuovi progetti

Possiamo notare che, in questa intervista, Graman parla a tutto tondo. Sintomo di un ragazzo non superficiale e molto concentrato sul suo percorso artistico. Una dote che porta con sè da quando ha cominciato a scrivere e a suonare. Il lockdown, le pressioni e le aspettative hanno prima toccato nel profondo l’artista sammaritano che è poi riuscito ad immagazzinare nel suo cuore la forza con cui oggi sta percorrendo a testa alta la sua strada.

MM: Con telecinesi si intende un movimento di un oggetto non determinato da cause volontarie e fisiche. Questo termine lo accosti ai ragazzi (tu muovi ‘sti ragazzi…). Correggimi se sbaglio: quindi per spronare i ragazzi di oggi a compiere degli atti innovativi e socialmente utili, adesso si devono utilizzare metodi come fenomeni metapsichici? Non bastano più le care vecchie ispirazioni letterarie o ai moti delle esperienze di vita?

Graman: “Per i miei studi in Sociologia, credo che la scarsa voglia di fare e il forte individualismo che caratterizza la nostra società sia una conseguenza della nostra struttura sociale e quindi non riesco a dare colpe ai comportamenti individuali. Bensì credo che la scarsa voglia di fare sia una spiacevole conseguenza di una crescente diffusione delle difficoltà psicologiche. E per la “telecinesi” mi riferivo alla capacità di quella ragazza di riuscire a manovrare i comportamenti di tanti ragazzi compreso il sottoscritto.

Il nuovo disco con Aurora Dischi. In esclusiva per Metropolitan Magazine.it

E, per l’ultimo, l’artista conferma quello che stavamo già pensando su una possibile novità in procinto di nascere e venire al mondo. Un passo avanti per la sua carriera.

MM: Graman, parliamoci chiaro. Il nuovo album è una realtà?

Graman: “Insieme al mio produttore Stefano Bruno ho scelto i brani più significativi e abbiamo chiuso un album. L’album c’è ed è finito. E uscirà molto molto presto.

Articolo a cura di Gianrenzo Orbassano

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