Gran Bretagna: iniziano i test per i vaccini che “salveranno trentamila vite”

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Di Redazione Metropolitan

I primi vaccini contro il colesterolo alto saranno sperimentati in Gran Bretagna grazie ad un particolare patto tra il governo e la Novartis.

Nonostante il farmaco non sia ancora stato ufficialmente approvato, il National Health System prenderà in mano le redini dei test su larga scala. In caso di esito positivo i vaccini verranno diffusi a centinaia di migliaia di persone.

Solo in Italia il colesterolo alto colpisce il 35% della popolazione, questo aumenta di un quinto la possibilità di ictus o infarti ed è uno dei problemi cardiovascolari più importanti. Per controllare la quantità di colesterolo attualmente si utilizzano le statine. Secondo i più recenti studi, però, questi funzionerebbero solo nella metà dei casi. Ciò è dovuto a due fattori: la mancata risposta del paziente o l’interruzione della cura per l’arrivo di effetti collaterali.

La terapia di questi vaccini, stando a quando espresso dai media britannici, prevede due iniezioni all’anno. Secondo le analisi dovrebbero ottenere un dimezzamento del colesterolo “cattivo” già dopo poche settimane, anche laddove la statine non hanno fatto effetto.

La molecola Inclisiran, presenta un inibitore del gene chiamato PCSK9, bersaglio di molti altri farmaci, e fa in modo che il fegato riesca ad assorbire più colesterolo cattivo. I soggetti della sperimentazione saranno inizialmente persone che non hanno mai presentato problemi cardiovascolari gravi per poi espandersi a circa 300mila persone.

Gran Bretagna: iniziano i test per i vaccini che "salveranno trentamila vite"
Fonte: Unsplash
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L’aspetto politico

Il Ministro della Salute Britannico, Matt Hancock, ha evidenziato gli effetti positivi che questi vaccini possono portare alla popolazione.

“Questa collaborazione ha il potenziale per salvare 30mila vite nei prossimi dieci ann. Questa è la prova che la Gran Bretagna continua ad essere la destinazione principale al mondo per l’assistenza più all’avanguardia.”

Oltre ai nuovi farmaci un accordo prevede la creazione di un consorzio tra l’azienda e l’università di Oxford per migliorare l’efficacia dei vaccini. Secondo molti, però, oltre al fine più nobile di salvare vite umane, si cela quello politico di tenere alta l’immagine della Gran Bretagna per le sperimentazioni farmaceutiche dopo i rischi corsi con la Brexit.

“L’accordo sottolinea il ruolo della Gran Bretagna come prima destinazione per far arrivate nuovi farmaci ai pazienti più velocemente e con una maggiore costo efficacia. Il nostro appetito per l’innovazione, le infrastrutture avanzate e un sistema sanitario fra i primi al mondo offrono l’opportunità per formulare accordi simili su questa scala per altre terapie.”

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