Con il nuovo andamento dei dati Covid è possibile una valutazione della politica del Green Pass a dicembre, ovvero con lo scadere dello stato di emergenza.

“Terza dose? Per ora nessun obbligo, fiducia ai cittadini”

Andrea Costa, sottosegretario alla Salute

Possibile cambio della campagna del Green Pass:

Abbiamo calcolato poco meno di 350.00 nuovi vaccinati con prima dose nell’ultima settimana. A questi aggiungiamo circa 8 milioni di non immunizzati, di cui tanti lavoratori. Ci troviamo a pochi giorni dal 15 ottobre, data in cui entrerà in vigore l’obbligatorietà del Green pass per dipendenti pubblici e privati. Questo potrebbe essere il momento della ‘corsa’ degli indecisi al certificato verde, anche se al momento non ingrana marce veloci.

“I lavoratori senza vaccino potrebbero essere 3-3,5 milioni, su 23 milioni di lavoratori, il 13%-15% circa.”

Beppe Grillo

Il fondatore M5s propone uno scambio di dati tra Sogei (che detiene i dati sul Green pass) e Inps. Lo scambio servirebbe a individuare i lavoratori no green pass e fare in modo che “il costo del tampone sia solo anticipato dall’azienda ma pagato a conguaglio da Inps, come succede per la cig ordinaria sui versamenti dei contributi aziendali”

Se lo stato decidesse, come auspicabile, di pagare i tamponi per far entrare in azienda questi lavoratori, sarebbe l’ideale. Tuttavia servirebbe circa 1 miliardo di euro fino a dicembre 2021

Beppe Grillo

La risposta di Draghi, possibili app o controlli in azienda:

In vista di quella data però il premier Mario Draghi dovrebbe firmare indicazioni generali, sotto forma di un Dpcm. Il documento dovrebbe vertere sulle modalità dei controlli per i possessori del pass, sia nell’ambito della pubblica amministrazione che per le aziende.

Non è escluso l’utilizzo di una app. App dello stesso tipo di quella utilizzate per il personale scolastico. Tale app potrebbe essere messa a disposizione anche per gli altri settori del lavoro. Come succederà per la Pa, sappiamo che le indicazioni dovrebbero prevedere controlli giornalieri. A questi si aggiunge il controllo all’accesso in azienda, da compiere ovviamente a campione e in misura non inferiore al 20% e con un criterio di rotazione. Si potrebbe anche compiere a tappeto, con o senza l’ausilio di sistemi automatici. 

La validità dei tamponi rispetto al Green Pass:

Dal Governo, però, resta la fermezza su quanto già stabilito: i tempi di validità del passaporto verde a chi esegue i tamponi non cambiano e restano di 48 ore con test rapido e 72 con molecolare. Perciò non verrà emessa nessuna ‘deroga’ o modifica delle regole. Ciò significa che ai non vaccinati (cioè esenti con certificato esclusi)verrà imposto di seguire pedissequamente quanto detto.

Molte difficoltà potrebbero spuntate nei cantieri o ditte in appalto, visto che chi è privo di pass potrebbe bloccare l’andamento di una determinata catena di lavori. Ma soprattutto come resta aperta la questione dei lavoratori stranieri – in particolare dell’Est – vaccinati con Sputnik, un siero non riconosciuto dall’Ema.

Le novità del nuovo anno:

Andrea Costa: possibili novità potrebbero arrivare soltanto nel 2022

“Sarà possibile rivedere ed eventualmente ridurre l’attuale applicazione del green pass con l’inizio del nuovo anno se i dati dell’epidemia di Covid-19 continueranno a mostrare un trend di miglioramento, ma una valutazione più precisa sarà fatta a dicembre in concomitanza con la scadenza dello stato di emergenza che auspichiamo possa avere termine”.

Andrea Costa

Continua riguardo una possibile revisione del green pass:

“potrebbe significare mantenere l’attuale carta verde per alcune circostanze e non per altre. Mentre ora siamo di fronte ad una applicazione totale del green pass, si potrebbe passare ad una sua applicazione parziale. Dunque, se l’andamento dell’epidemia di Covid-19 continuerà ad essere positivo, è ragionevole pensare che con l’anno nuovo ci potrà essere una revisione delle misure e anche del green pass, che potrà dunque essere ridotto nella sua applicazione. Davanti a noi, pertanto, abbiamo ancora due mesi che si dimostreranno decisivi”.

Andrea osta

Il green pass avrà comunque validità limitata:

Al riguardo riportiamo le parole del sottosegretario alla Salute:

“Per il green pass resta ovviamente la validità di 12 mesi, a partire dalla data di somministrazione della terza dose per chi la farà o della seconda dose per chi non rientra nelle categorie indicate per il richiamo. Rispetto poi alla scadenza del green pass per gran parte della popolazione, abbiamo comunque davanti un ragionevole tempo per valutare quello che sarà il quadro, augurandosi che da qui a pochi mesi il green pass magari non serva più perchè siamo usciti dalla pandemia”.

Andrea Costa

Che continua:

“La scadenza dei green pass, che per la gran parte avverrà a 2022 inoltrato, è cioè un problema per il quale – ha chiarito – abbiamo sufficiente tempo davanti che ci consentirà di affrontarlo ed eventualmente trovare soluzioni. Non siamo in altre parole davanti a un problema imminente”.

Andrea Costa

Terza dose?

“Al momento non è sul tavolo un’ipotesi di obbligo per la terza dose anti-Covid. In generale, non c’è alcun tabù rispetto all’obbligo vaccinale ed il governo lo ha già previsto per alcune categorie, ma nel frattempo abbiamo deciso di avviare un percorso dando fiducia ai cittadini che hanno dimostrato grande disponibilità alla vaccinazione e attualmente proseguiamo su questa strada”.

Andrea Costa

Così all’ANSA il sottosegretario alla Salute:.

“Poi è chiaro che se nelle prossime settimane saremo davanti a problemi cogenti, allora si potranno valutare eventualmente obblighi specifici per categorie specifiche, ma oggi non è il tema”.

Andrea Costa

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Articolo di Maria Paola Pizzonia