Calcio

Halloween, quando l’infortunio di un calciatore fa paura

Infortunio Calcio (Ph Carlo Hermann/KontroLab)
(Ph Carlo Hermann/KontroLab)

Gli infortuni nel calcio sono una costante per chi pratica questo bellissimo sport. Ce ne sono alcuni, però, che sono rimasti indelebili negli occhi del pubblico ma, soprattutto, di chi li ha subiti in tutta la loro gravità. Shock emotivo, dolore, urla e barelle. Poi, la lenta ripresa, tutt’altro che semplice: operazione, riposo totale, riabilitazione, la ripresa degli allenamenti, che sembra sempre essere troppo lontana, ed il ritorno in campo un miraggio. Dal meno grave al più serio, questi eventi sono determinanti per la carriera di un calciatore. Nel giorno di Halloween, abbiamo deciso di mettervi un po’ paura con degli “infortuni shock”: eccone cinque che sono passati alla storia per la loro violenza.

Halloween incontra il calcio: Eduardo ko

La partita è cominciata da una manciata di minuti, per la precisione tre. Eduardo, attaccante a quel tempo in forza all’Arsenal, prende palla sulla trequarti e cerca di avvicinarsi all’area di rigore. Martin Taylor, difensore del Birmingham, decide di entrare nella storia di questo sport falciando il giocatore brasiliano naturalizzato croato. Il fallo è durissimo, Taylor colpisce Eduardo poco sopra la caviglia spezzandogli tibia e perone; le immagini sono forti, il piede sembra quasi staccarsi dal resto del corpo. In perfetto stile Halloween. L’attaccante dei “Gunners” si contorce in campo, Fabregas accanto a lui si porta le mani nei capelli intuendo la gravità dell’infortunio. L’arbitro senza esitazione estrae il cartellino rosso ed invita celermente a far entrare la barella. Il povero Eduardo tornerà a giocare una partita, con la squadra riserve dei britannici, a dicembre del 2008 mentre a febbraio del 2009, in un match di FA Cup, siglerà una doppietta dal sapore liberatorio.

Petr Cech, un 14 ottobre che ricorderà per sempre

La testa di Cech contro il ginocchio di Stephen Hunt, vince quest’ultimo che atterra il portiere della Repubblica Ceca.
Attimi di paura in campo: il centrocampista del Reading si scusa, ma il danno ormai è fatto. Nel frattempo, entra lo staff medico del Chelsea, con Mourinho che passeggia nervosamente nella sua area tecnica. L’ex portiere del Rennes ed attualmente tornato ai “Blues”, non è in grado di alzarsi da solo, è steso a terra e non si muove, i medici sono costretti a metterlo su una barella per portarlo fuori dal tappeto verde. Negli spogliatoi il giocatore nativo di Plzen perderà i sensi, si teme un’emorragia interna, ma è “solo” una frattura al cranio. Tre mesi dopo il portiere torna a difendere la porta degli inglesi indossando un caschetto protettivo, stile rugby, che ha caratterizzato il resto della sua carriera.

Alf-Inge Haaland: 21 aprile 2001, Manchester United vs Manchester City

Per raccontare di questo tragico infortunio, è necessario risalire a quattro anni prima quando Halaand, il padre dell’attuale attaccante del Borussia Dortmund, in un intervento piuttosto duro rompe i legamenti del ginocchio a Roy Keane. Non contento del misfatto, il giocatore norvegese si avvicina allo sfortunato avversario urlandogli in faccia di rialzarsi e non simulare. L’irlandese non è mai stato un tipo incline alla simulazione e non dimentica quel pomeriggio. Il suo caratteraccio si mostra in tutta la sua ferocia: nel derby di Manchester di aprile 2001, cerca vendetta. E la trova. A pochi minuti dalla fine della partita, il centrocampista i decide di porre fine alla carriera di Halaand entrando direttamente sul suo ginocchio. Keane fu squalificato per tre turni di campionato oltre a una multa di 5mila sterline, e nella sua autobiografia ammise di aver premeditato tutto. Un vero e proprio killer di un perfetto romanzo horror di Halloween.

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Domenico Giampà: uno squarcio alla Freddy Krueger

Domenico Giampà non sarà rimasto nella storia del calcio per le sue prestazioni in campo, non ce ne voglia l’ex giocatore del Messina. Sicuramente, però, rimarrà nei nostri occhi la drammatica ferita del suo quadricipite dopo un fortuito impatto contro i cartelloni pubblicitari posti a bordo campo. Uno squarcio degno del miglior Freddy Krueger lungo addirittura 20 centimetri che ha richiesto 147 punti. Dopo l’incidente, la Procura aprì un’inchiesta: si volle indagare sul motivo per il quale i cartelloni pubblicitari erano posti così a ridosso del terreno di gioco. Le ipotesi furono di lesione colposa. Il calciatore torno in campo a gennaio del 2005. Un vero e proprio infortunio di Halloween.

Ronaldo: dal 12 aprile 2000 un Halloween continuo

Ronaldo, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Chi non ricorda le immagini del Fenomeno, di ritorno dai Mondiali di Francia del 1998, che scende le scalette dell’aereo zoppicando per il dolore? Il 21 novembre del 1999, con la fascia di capitano, in quel di Lecce il carioca subisce la lesione del tendine rotuleo del ginocchio destro. Da lì in avanti, un calvario che limitò le potenzialità di un attaccante che ha segnato in carriera oltre 200 reti. Ronaldo viene operato al ginocchio, segue una riabilitazione che lo riporta in campo il 12 aprile del 2000, a Roma contro la Lazio nella finale d’andata della Coppa Italia. Dopo 6′ dal suo ingresso in campo, l’ex Barcellona tenta un doppio passo ma il ginocchio salta di nuovo; questa volta il tendine si rompe. Simeone, suo ex compagno di squadra, si accascia accanto a lui per accarezzarlo e dargli conforto. Il brasiliano esce fra gli applausi, e forse da lì in poi non è stato più il Ronaldo ammirato in Spagna.

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