Il presidente egiziano Abdel Fattah al- Sisi si è detto d’accordo ad aprire il valico di Rafah, al confine con Gaza, per consentire il transito di venti camion con aiuti umanitari. Lo ha detto il presidente Usa Biden, secondo quanto riferito dall’agenzia Bloomberg. Lo hanno annunciato i presidenti americano ed egiziano dopo la visita di Biden in Israele, occasione per rinnovare il sostegno degli Stati Uniti allo stato ebraico e scagionarlo dalle responsabilità nell’attacco all’ospedale Ahli Arab che ha sollevato un’ondata di rabbia nella regione. Da Rafah dovrebbero passare anche 27 tonnellate di aiuti alimentari che Mosca ha destinato al territorio palestinese. Gli aiuti non arriveranno prima di venerdì a causa dei lavori da fare sulla strada, distrutta dai bombardamenti di Israele che si è impegnata a non impedire che cibo, acqua e medicine raggiungano la popolazione civile. Decine di camion pieni di aiuti aspettano da giorni in Egitto di entrare a Gaza. Per far fronte all’emergenza umanitaria, ha detto Martin Griffiths, capo delle situazioni di emergenza delle Nazioni Unite, servono almeno 100 camion al giorno. Israele, tuttavia, ha posto una condizione. Questi aiuti non passeranno attraverso il suo territorio finchè gli oltre ostaggi detenuti da Hamas non saranno rilasciati.
Israele ha affermato di avere “prove” che a causare la strage dell’ospedale attaccato a Gaza sia stato un razzo sparato dalla Jihad islamica e finito fuori rotta. Le forze armate israeliane hanno continuato la notte scorsa a colpire gli obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza uccidendo fra l’altro il capo del ramo militare dell’organizzazione terroristica “Comitati di resistenza popolare” a Rafah, Rafat Harb Hussein Abu Hilal. Secondo quanto comunica la stessa Difesa su Telegram, nelle ultime 24 ore “IDF ha colpito centinaia di strutture terroristiche di Hamas, tra cui dozzine a Shujàiyya. Le strutture includono postazioni di lancio di missili anticarro, tunnel del terrore, infrastrutture di intelligence e centri di comando aggiuntivi. Sono stati colpiti anche dozzine di mortai, la maggior parte dei quali sono stati distrutti immediatamente dopo aver lanciato proiettili contro Israele”.
Hamas avrebbe usato armi nord coreane nell’attacco a Israele
I miliziani di Hamas, nell’attacco dello scorso 7 ottobre a Israele, con buona probabilità hanno sparato usando armi nord coreane. Lo indica – secondo i media israeliani che riprendono un’indagine condotta dalla Ap – un video della stessa Hamas e armi sequestrate da Israele, anche se Pyongyang – hanno aggiunto – nega di aver venduto armi all’organizzazione terroristica. Secondo queste fonti, il video mostrerebbe l’uso di granate con propulsione a razzo F-7, arma a spalla adoperata in genere contro i veicoli armati. I lanciagranate con propulsione a razzo – ha spiegato un esperto alla Ap – sparano una singola testata e possono essere ricaricati rapidamente, rendendoli armi preziose per le forze di guerriglia nelle scaramucce con veicoli pesanti.