Hamilton congeda la Ferrari: “Mercedes è la migliore”

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Di Redazione Metropolitan

Hamilton Ferrari – Lewis Hamilton esprime la propria opinione e cancella tutte le suggestioni e le voci che lo vedrebbero in rosso per la prossima stagione. Il sei volte campione del mondo congeda così la scuderia di Maranello, dichiarando amore eterno a Brackley.

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Lewis Hamilton – Photo Credit: Hamilton Official Twitter Account

Hamilton Ferrari – Le dichiarazioni

Con un contratto in scadenza a fine stagione, così come quello di Sebastian Vettel, la voce di mercato è praticamente fatta; Lewis Hamilton su una Rossa nel 2021. L’interesse da entrambe le parti sicuramente c’è stato e forse ancora esiste; Hamilton è un talento naturale, un fenomeno, sei volte campione del mondo. La Ferrari è la Ferrari, un sogno rosso che tanti vogliono ma pochi raggiungono. Dopo i tanti presunti corteggiamenti, Hamilton chiarisce la sua posizione:

“Non sogno un’altra scuderia. Sono già in un team da sogno. […] Non sto cercando di andarmene. Sono con le persone che mi hanno aiutato dal primo giorno; Mercedes è la migliore“.

Una dichiarazione che attenua le speranze di chi un giorno avrebbe voluto vederlo nella casa di Maranello; una pietra sopra alle idee sulla coppia Leclerc-Hamilton per la stagione 2021. Un congedo per il futuro, forse temporaneo o forse permanente. Le parole del britannico arrivano al momento giusto, forse dettate anche dalle dichiarazioni fatte da Vettel riguardanti il probabile rinnovo con la Ferrari.

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Stabilimento Ferrari, Maranello – Photo Credit: Scuderia Ferrari Official Twitter Account

Hamilton Ferrari – Le voci nel paddock

Tanti i rumors che sono nati sul possibile futuro di Hamilton; il sogno reciproco tra pilota e scuderia è stato anche alimentato da un rinnovo che per l’inglese sembrava lontano. Si parlava infatti di un problema tra Hamilton e Brackley dovuto sostanzialmente al cospicuo ingaggio richiesto dal pilota; Lewis voleva di più, conscio del valore che ha, ma come è risaputo il gruppo Daimler ha bisogno di risparmiare.

Il tutto è stato poi condito dalle parole del britannico che risultavano come “La Ferrari? Un team incredibile, una super monoposto e il rosso è il colore della passione e dell’amore”; una dichiarazione forte, della quale in pochi si sono ricordati la parte seguente dove Hamilton diceva di stare bene in Mercedes perché era parte di una tradizione che sentiva ormai sua.

Hamilton Ferrari – Un po’ di storia e un dubbio

Su Hamilton e la scuderia di Maranello di voci ne sono girate tante dentro e fuori dal paddock; esiste però un fatto “storico” che potrebbe rappresentare il primo vero legame tra il pilota e la Ferrari.
2007. Il debutto di Lewis, l’anno che in tanti ricordano solo con due parole: spy story. La Ferrari con Raikkonen e Massa, un buon team; la McLaren con Alonso, due volte campione del mondo e prima guida, e Hamilton, il nuovo compagno di scuola. Tempo poco e il ragazzino capisce e fa capire che il ruolo di scudiero non gli si addice.

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Hamilton and Vettel – Photo Credit: F1 Official Twitter Account

Dopo la gara sotto il diluvio al Fuji, Hamilton comandava la classifica; poi in Cina la ghiaia, la macchina ferma e il mondiale riaperto con tre piloti a contenderselo. Infine il disastro per Lewis, il regalo per Kimi; in Brasile, Alonso infila Hamilton al via, qualche giro dopo ha un problema al cambio, forse per colpa sua, ma alla fine taglia il traguardo come settimo. Raikkonen primo, campione del mondo, aiutato dallo strategico stop di Massa e da un compagno per caso, Alonso, di cui tutti avrebbero raccontato la volontà di aiutare la Ferrari pur di non vedere il compagno vincere.

Una sorte di favore non richiesto e soprattutto non voluto. Un debito che forse un giorno la Scuderia Ferrari si sentirà in dovere di ripagare. Per onore, per orgoglio. Perché se Hamilton non avesse commesso degli errori probabilmente dovuti all’inesperienza forse oggi avrebbe 7 titoli, proprio come Schumacher.
Ma un dubbio a questo punto prende forma.
Se nel 2007 avesse vinto cosa sarebbe successo? Avrebbe fatto tutte le scelte che oggi ha alle spalle? Magari non sarebbe andato in Mercedes e la storia della Formula 1 sarebbe ben diversa; o magari no. D’altronde sei titoli mondiali non si vincono tutti i giorni; e nemmeno sette.

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Articolo a cura di Chiara Zambelli