La storia importante della rivolta di Haymarket

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Di Redazione Metropolitan

I sindacati americani decisero di indire per il primo Maggio ’86 uno sciopero generale, che nella sola città di Chicago riunì oltre 50.000 lavoratori. In un clima di tensione, e di numerose provocazioni poliziesche, si susseguirono cortei, comizi ed iniziative varie anche nei giorni successivi alla grande manifestazione. Il 3 di maggio i lavoratori in sciopero di Chicago si ritrovarono all’ingresso della fabbrica di macchine agricole McCormick. La polizia, chiamata a reprimere l’assembramento sparò sui manifestanti uccidendone quattro e ferendone diverse centinaia. Per protestare contro la brutalità delle forze dell’ordine, gli anarchici e i socialisti locali organizzarono una manifestazione da tenersi nell‘Haymarket Square, la piazza che normalmente ospitava il mercato delle macchine agricole.

La rivolta di Haymarket

Il giorno successivo circa 2000 persone si radunarono per manifestare pacificamente, ma mentre i leader sindacalisti, Spies, Parsons e Fielden, parlavano alla folla, in un clima carico di tensione, ma fondamentalmente pacifico e tranquillo, i capitani di polizia Bonfield e Ward, a capo di 180 agenti con i manganelli levati, ordinarono di disperdere il presidio. Dopo un momento di silenzio, nel buio della notte si sentì il rumore di passi in fuga. Poi ci fu un lampo e un’esplosione terribile. Qualcuno aveva gettato una bomba. Il poliziotto Mathias J. Degan rimase ucciso.

A quel punto le forze dell’ordine si sentirono legittimate a sparare sulla folla. Sette poliziotti rimasero uccisi da fuoco amico, insieme a 4 manifestanti, mentre decine di persone rimasero ferite, molti delle quali ebbero paura di ricevere cure ospedaliere, temendo l’arresto. I responsabili dell’organizzazione della manifestazione del primo maggio furono arrestati e processati.

Sette di loro furono condannati a morte, con prove molto traballanti o inesistenti, ma due condanne furono trasformate in ergastoli dal governatore dell’Illinois. Un condannato a morte si uccise in prigione il giorno prima dell’esecuzione. Altri quattro furono uccisi, e secondo le cronache dell’epoca cantarono la Marsigliese prima di morire. Nel 1890 la Seconda internazionale socialista decise di promuovere in tutto il mondo la festa dei lavoratori il primo maggio.