Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo per raccontarvi la storia di una donna eccezionale. Parleremo di cecità, sordità e del coraggio di andare oltre i propri limiti. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a Helen Keller
“Le cose migliori e più belle non possono essere né viste né udite, ma sentite nel cuore”
Queste sue poche parole bastano farci capire la forza di una donna come Hellen Keller. Rimasta cieca e sorda a 19 mesi la famosa attivista americana non si è arresa ai limiti impostigli. La Keller è riuscita ad andare oltre raggiungendo incredibili primati come essere la prima donna cieca laureata . La sua è stata anche una battaglia per i diritti dei disabili portata avanti per gran parte della sua eccezionale vita. Basti pensare che è sta ricevuta da ben 12 presidenti degli Stati uniti
Helen Keller e Anna dei miracoli
L’evento che cambiò totalmente la vita di Helen Keller fu l’incontro con Anne Sullivan, la giovane vent’enne che fu la sua insegnante ed educatrice. Con lei Helen visse parte della sua vita ed imparò a conoscere il mondo e a comunicare nonostante le sue disabilità. Un fattore importante che le permise di diventare nel 1904 la prima donna cieca a laurearsi. La storia di questa incredibile amicizia è raccontata nel famoso film “Anna dei miracoli” tratto dall’omonimo dramma teatrale.
Quella di Helen Keller è stata però una vita anche segnata dall’attivisimo e politico e sociale. Fu in prima linea per i diritti dei lavoratori, delle donne e soprattutto per il riscatto dei disabili. Per questo dal 1924 lasciò gli Stati Uniti per viaggiare in tutto il mondo per far conoscere la sua vita e la sua esperienza. Incontrò 12 presidenti Usa e diversi leader mondiali come Winston Churchill.
La storia della mia vita e altre opere
Helen Keller è divenuta famosa anche per aver realizzato undici libri e numerosi articoli che la fecero conoscere in tutto il mondo. La sua opera più importate è senza dubbio “La storia della mia vita”. È un’autobiografia del 1903 in cui la Keller racconta la sua vita e la sua esperienza da disabile. Seguirono poi altre opere come “Ottimismo” e “Il mondo in cui vivo” su i valori che hanno ispirato molte delle sue battaglie.
Stefano Delle Cave