High Score – Recensione della docu-serie Netflix sulla storia del videogame

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Di Redazione Metropolitan

Quando Toshihiro Nishikado ha aperto, nel primo episodio, il quaderno dei suoi disegni preparatori per la realizzazione di Space Invaders, ho provato un sentimento che non saprei descrivere. Non ho mai realizzato un videogioco, eppure molto spesso mi capita di prendere la matita in mano e disegnare quello che più mi ha colpito dell’ultimo gioco che ho finito. Ecco, non ho mai realizzato un videogioco, ma ho capito all’istante quel sentimento sconosciuto che deve aver provato Nishikado.

Sono nato qualche anno dopo la prima generazione dei videogames, ma sebbene abbia preso il mio primo pad in mano quando questi ultimi si erano già diffusi a livello globale, ho accumulato già la mia buona dose di nostalgia videoludica. Ed High Score fa proprio questo. Va a toccare le corde della nostalgia. E, magari, avvicinerà alla storia del nostro media preferito le nuove generazioni.

High Score - Photo Credits: web
High Score – Photo Credits: web

High score – Un tuffo nella nostra infanzia

La serie High Score è l’ultima produzione originale Netflix a tema videogames. La loro storia viene ripercorsa attraverso i racconti dei protagonisti, dei giocatori, dei produttori, delle console e dei giochi che hanno letteralmente contribuito a rendere il videogame il media che conosciamo e amiamo oggi.

Si sa, il retrogaming è oggi un mercato molto costoso, che riesce a mantenersi in piedi proprio grazie al fattore nostalgia. Ed è proprio già dalla sigla (strepitosa) che vediamo come High Score punti proprio su questo. Ma ridurre la serie ad un mero sentimento è quanto di più sbagliato.

High Score ci catapulta all’interno di una realtà che abbiamo vissuto solo superficialmente, dalla parte del fruitore, mostrandoci l’immenso mondo che ne vive al di sotto. Tecniche di realizzazione, vita lavorativa delle più importanti software house, come nasce l’idea di un videogioco e come si realizza, meccanismi di marketing: ogni aspetto del background videoludico degli anni 80 e 90 è raccontato magistralmente, facendoci (ri)vivere quegli anni e quelle atmosfere meravigliose.

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High score – Le origini del videogame

Personalmente, pensavo di conoscere molte cose, ma high score mi ha aperto gli occhi su un mondo vastissimo. Sapevate il perché del restyling del NES in america? Che esisteva un servizio call center da chiamare per avere le soluzioni di un videogame? Che i tornei eSports esistevano già negli anni 90?

Nell’arco delle 6 puntate da 45 minuti circa ciascuna, ripercorreremo le vite dei grandi creatori del videogame, proveremo le emozioni di chi è entrato in quel mondo quasi per caso, o condivideremo la felicità di piccoli ragazzi, ormai adulti, che per primi sperimentarono quanto può essere felice realizzare un High score.

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Da Space Invaders a Missil Commando, da Donkey Kong a Final Fantasy, saremo spettatori della nascita, crisi, ripresa e affermazione su scala mondiale del videogioco attraverso i suoi protagonisti.

La serie ci racconterà dell’origine dei principali generi videoludici, fantasy, picchiaduro e ovviamente il platform. Verremo a conoscenza della prima console war tra Nintendo e Sega, delle prime controversie sul videogioco, e di come anche il PC si sia affacciato pian piano nella dimensione di console casalinga. Puntata dopo puntata, si apriranno i nostri cassetti della memoria, pensando nella nostra mente “io c’ero!”, oppure, “io ci ho giocato!”.

High Score – Le nostre Conclusioni

High score è un piccolo primo grande passo di Netflix per far rivivere l’infanzia a noi videogiocatori, e per avvicinare i più giovani alla storia delle origini della console che hanno appena spento nella loro cameretta.

La docu-serie Netflix tratta moltissimi argomenti e, sebbene non sia possibili ripercorrerli tutti approfonditamente nell’arco di 6 episodi, ci permette di scoprire curiosità e aneddoti del media che così tanto amiamo, e magari spingerci ad approfondirli per saperne di più.

E se dopo aver chiuso Netflix ci vien voglia di scendere in cantina e rispolverare il nostro vecchio Game Boy, la missione di High Score può dirsi compiuta.

Voto: 8,5

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