HTML: ecco cos’è il linguaggio dei siti web

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Di Redazione Metropolitan

HTML: spesso sentiamo questa parola ma non ne conosciamo il significato. In realtà è alla base di tutte le migliaia di pagine web che consultiamo e visitiamo ogni giorno.

Linguaggio HTML: cosa significa?

La parola HTML è il linguaggio utilizzato per poter costruire pagine internet. E’ un acronimo inglese che sta a significare Hyper Text Markup Language, ossia in italiano è possibile tradurla come Linguaggio di contrassegno per gli Ipertesti. Importante sottolineare che l’HTML non è un linguaggio di programmazione ma bensì un linguaggio di markup (ossia di “di marcatura”, di formattazione), poiché non prevede alcuna definizione di variabili, strutture dati, funzioni, strutture di controllo. Questo linguaggio di markup, invece, ci permetterà di assegnare la disposizione degli elementi all’interno di una pagina web. Uno dei siti pionieri dell’HTML in Italia che ha trattato, l’argomento è sicuramente HTML.it, consigliato da Simone Longato (esperto di realizzazione e creazione di siti internet, puoi visitare il suo sito all’indirizzo web www.simonelongato.it), dove è possibile trovare numerose informazioni e guide non solo sul linguaggio HTML, ma anche Java, Linguaggio C, Phyton ma anche Android e CSS.

In poche parole l’HTML è quel linguaggio che ci servirà a creare, ma anche dare uno stile alle nostre pagine web. Creare una pagina web è complesso, poiché al loro interno sono inseriti video, immagini, suoni, testi, link, widget, ossia numerosissimi contenuti. Per questo una pagina internet è un ipertesto, cioè un grande testo che, al suo interno, contiene varie tipologie di contenuti. L’HTML può sembrare complesso, ma in realtà è alla base di tutto ciò che consultiamo e utilizziamo ogni giorno, a portata di computer, tablet, smartphone e app. Tutto ciò che consultiamo è HTML. Infatti, il modo in cui i testi e le immagini sono disposte all’interno della pagina sono merito del codice HTML. Per scoprire infatti il codice della pagina che stiamo consultando proprio adesso, basterebbe semplicemente cliccare il tasto CTRL e la lettera U per scoprire il codice dietro ciò che vediamo. Oppure fare clic con il tasto destro del mouse e selezionare la voce che tutti i browser presentano, ossia “Visualizza sorgente pagina” o “HTML”, che servirà a mostrarci la sorgente HTML della pagina.

Qual è lo scopo del linguaggio HTML?

Lo scopo del linguaggio HTML, ma anche della sua sua variante XHTML, è quello di gestire i contenuti della pagina internet, specificando la struttura grafica della pagina stessa, attraverso quindi il layout della pagina, grazie ai diversi tag utilizzati. Ogni diverso tag (esempi di tag sono <h1> o <p>) specifica un diverso ruolo dei vari contenuti che vanno a contrassegnare. Ad esempio il tag <h1> definisce un’importanza superiore rispetto al tag <p>. La formattazione invece è nell’inserimento all’interno del testo di etichette, ossia i tag, che descrivono ad esempio la funzione, la posizione, il colore, le dimensioni all’interno della pagina. Solitamente quando un documento ipertestuale è scritto in HTML è memorizzato in un file che avrà, infatti, un’estensione in .html o .htm.

La storia del linguaggio HTML

L’HTML, sin dagli albori, ha ricoperto un ruolo importantissimo per quanto riguarda l’internet. Accanto a lui, venne affiancato anche da altri linguaggi come ad esempio il famoso CSS. Nonostante il mondo dell’Internet sia cambiato nel corso del tempo numerose volte, tra nuovi social network, nuovi motori di ricerca, e tanto altro, l’HTML è cambiato, invece, molto lentamente. Infatti ci sono voluti sedici anni per passare dalla versione 4.01 alla 5, rilasciata dal W3C nel 2014.

Sicuramente ci è voluto così tanto tempo perché in origine il linguaggio HTML era completo già ai tempi. Oggi l’ultima versione di HTML è la 5.2, rilasciata nel 2017. Il motivo che ha sicuramente spinto il W3C e i suoi membri a sviluppare l’HTML5 è stata la necessità di fornire le funzionalità, che in precedenza erano utilizzabili attraverso delle estensioni al di fuori dei browser. Ma un secondo obiettivo era quello che gli sviluppatori volevano garantire una maggiore compatibilità tra i diversi browser, a prescindere dal software utilizzato, e per arrivare ad un’espansione dei dispositivi mobili.