Sono passati 10 anni dalla più grande bancarotta finanziaria che ha coinvolto gli stati Uniti d’America. Il 15 settembre del 2008, infatti, cade la Lehman Brothers, una della più grandi istituzioni finanziarie del globo, che ha trascinato in mare le economie del resto del mondo. 

Miliardi i dollari andati in fumo. Ma non solo. Il rapace capitalismo, oltre al denaro, ha “bruciato” i sogni degli italiani.

Si, anche noi siamo stati tirati in ballo dalla grande crisi economica Newyorkese. Il nostro bel paese ha visto cambiare il futuro dei milioni di italiani, amanti del sole, del cibo, della vita, dall’oggi al domani

Ha visto volare via i sogni, come banconote spazzate via dal vento.

Lo dimostrano i dato dell’osservatorio di SWG, che da due decenni sorveglia e osserva le opinioni e i sentimenti del popolo italiano.

A partire dal 2008 l’Italia cambia. Da una società aperta al cambiamento, alla crescita, da una società che pensa positivo, da una società che sogna, ad una società che indossa scudi, innalza muri e vigila con le pistole in pugno.

Nel 2008 il 62% degli Italiani pensava positivo e credeva in un paese che “si stava modernizzando”. Oggi il 72% diche che “stiamo regredendo“.

Nel 2007 il 51% degli italiani si sentiva “incluso nel paese”. Oggi il 68% si sente “escluso dai benefici del progresso”.

Nel 2007 il 44% degli italiani si sentiva “costruttore e artefice del proprio futuro”. Oggi lo dice solamente il 26%, il resto si lascia vivere da ciò che sarà. Sarà quel che sarà.

Nel 2009 il 53% degli italiani traeva “benefici dall’inclusione nell’Unione Europea”. Oggi solo il 18% ne è convinto. 

Questi dati ci mettono di fronte a un popolo italiano che non sogna più, che non crede più nel futuro e nel progresso. Che non costruisce e non fantastica più, immaginando una vita a 5 stelle, ma che si lascia vivere dal corso degli eventi, dai gusti e le tendenza che la società impone. 

Ma sicuri che la causa di tutto questo sia solamente la crisi che, nel 2008, ha costretto migliaia di giovani bancari a lasciare, con scatoloni in mano, i lussuosi uffici di New York? Questa crisi sociale deriva anche da altro.

La colpa, oltre che della recessione è anche della Rivoluzione Digitale, che ha ucciso i sogni e liberato dalla gabbia i bisogni.

Una rivoluzione che si è evoluta pian piano… Nel 2007, infatti, arrivano i nostri amati Smartphone, aggeggi dal quale, oggi, non riusciremmo nella maniera più assoluta a farne a meno. Nel 2008 nascono le App. Nel 2009 le prime stampanti 3D e nel 2010 la banda ultralarga.

Una Rivoluzione che verrà segnata sui libri di storia e che si afferma nella cronistoria del mondo, come un uragano che ha cambiato le nostre vite, mettendo i crisi la società, travolgendone le menti e portando via i sogni, dandoci più certezze.

Le stesse certezze che hanno dato vita ai bisogni.

Il bisogno di un qualcosa (come la tecnologia) che ci rende dipendenti e sempre meno indipendenti e liberi di sognare.

Ma ce li riprenderemo. Ci riprenderemo i Sogni.

Martina Onorati