I furbetti del vaccino non riceveranno la seconda dose. Lo ha deciso il Tar di Catania

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Di Redazione Metropolitan

I furbetti del vaccino non riceveranno la seconda dose. Questa la decisione del Tar di Catania nei confronti di alcune persone che erano riuscite ad ottenere la prima dose del vaccino contro il Covid – 19 senza essere in lista e quindi senza averne alcun diritto.

I furbetti del vaccino. Respinto il ricorso

Non soddisfatti di aver ricevuto la dose di vaccino anti – Covid pur non avendone alcun diritto, i furbetti, una volta vista la decisione dell’assessorato alla Salute della Regione Sicilia di non proseguire con la seconda dose, avevano presentato il ricorso al Tar. Il Tribunale amministrativo regionale di Catania ha, però, respinto il loro ricorso. A queste persone non sarà, quindi, inoculata la seconda dose, come già deciso dalla Regione, per non premiare ulteriormente i furbetti.

Le parole del giudice

Le parole del giudice, a tal proposito, risultano molto chiare: “non risultano evidenze scientifiche di eventuali rischi derivanti dalla mancata somministrazione della seconda dose, se non quello della possibile inefficacia del vaccino, effetto che riporterebbe i ricorrenti alla situazione quo ante a quella determinata dall’aver avuto accesso alla prima dose, pur non avendone diritto.

Il giudice prosegue dicendo che: “non c’è alcuna evidenza scientifica che l’effetto della prima dose vaccinale possa perdurare nel tempo, tenuto conto anche che nelle informazioni relative all’utilizzo del farmaco pubblicate sul sito dell’Ema, addirittura in caso di sovradosaggio, non sono state indicate reazioni avverse”.

Nel bilanciamento del contrapposto interesse, che non è quello del risparmio di spesa, come indicato nel ricorso, ma quello di garantire il regolare proseguimento della campagna vaccinale nei confronti degli aventi diritto, tenuto conto del contingentamento del numero delle dosi di vaccino, conclude il giudice amministrativo, l’istanza di misure cautelari monocratiche proposta dai ricorrenti, va respinta”.

Stefano Vori