Dopo i recenti successi internazionali i Maneskin sono tornati a casa per calcare uno dei palchi italiani più prestigiosi, ovvero l’Arena di Verona. Con un pubblico di 12mila persone, la band pluripremiata si è esibita in uno spettacolo adrenalinico da brividi. Ma oltre al tanto rock suonato, i Maneskin hanno voluto lanciare un altro messaggio di pace, sulla scia del “Fuck Putin” urlato al Coachella giorni prima, dicendo no alla guerra con la bandiera giallo-blu ucraina in bella vista.

A parlare dei brividi della serata è stata in primis Giorgia Soleri, la fidanzata di Damiano. La ragazza ha anche regalato degli scatti emozionanti del concerto sui social. Damiano si è confermato, pur non avendone bisogno, un vero frontman e appena salto sul palco lo ha infiammato invitando i fan a “fare rumore” sempre.

Maneskin: l’Arena di Verona in fiamme

A metà concerto la band si è fatta affiancare da Manuel Agnelli, che infiamma ancora di più la scena con la magica “Amandoti”. Il concerto è stato travolgente, alle scariche di adrenalina non sono mancati i momenti più commuoventi segnati da alcune delle canzoni più emozionanti della band come “Coraline”, “Torna a casa” e “Vent’anni” realizzata per l’occasione in versione acustica.

I Maneskin non hanno però perso il conto con il mondo reale e si è infatti parlato anche del tema atroce della guerra in Ucraina. Questa volta Damiano, in rappresentanza della band al completo ovviamente, ha voluto contrastare interpretando in inglese il discorso sull’Umanità di Charlie Chaplin ne “Il Dittatore”. “Voi, il popolo, avete la forza di fare si che la vita sia bella e libera” ha detto il cantante stingendo e mostrando la bandiera Ucraina. “Ci sono dei momenti in cui dobbiamo scendere dalla sedia del privilegio e usare quel privilegio per aiutare chi non ce l’ha”.

Ginevra Mattei