Diego Valeri e la poesia I mesi dell’estate: poeta e traduttore di formazione pascoliana, fu un autore del Novecento famoso per aver scritto numerose poesie per bambini. Nella rubrica consueta dedicata alla Letteratura per l’Infanzia una poesia che descrive la bellezza della stagione estiva.

I mesi dell’estate, Diego Valeri e la poetica della Natura

Estate -pisatoday.it

Diego Valeri, nato a Piove di Sacco nel 1887, si laureò in lettere nel 1908 divenendo, in seguito, professore di italiano e latino nei licei. I mesi dell’estate è un componimento tipico della poetica di Valeri: lessico semplice e ritmico che esprime melodia nei versi. Il tema principale dei suoi componimenti è infatti la natura e tutte le sfumature che ne conseguono; l’avvicendarsi delle stagioni, il divenire dell’autunno, la neve invernale. Il suo esordio come poeta è datato 1913, con la raccolta Le gaie tristezze mentre, successivamente, Umana (1915); Crisalide risalente al 1919 e Ariele, 1924. Le raccolte saranno pubblicate nel 1930 all’interno del volume Poesie vecchie e nuove. I mesi dell’estate appartiene invece alla produzione poetica per bambini. La famosa raccolta di Valeri dedicata all’infanzia risale al 1928 e si intitola Il Campanellino. Ecco la poesia I mesi dell’estate:

Giugno, luglio, agosto.
Sono nudi come l’aria
ma ciascuno porta un suo fregio,
l’uno un ramo di ciliegio
che di frutti ondeggia e svaria;
il secondo ghirlandette
di papaveri fiammanti,
spighe il terzo barbaglianti,
in manipolo costrette.
Bravi e validi figlioli,
rosolati al solleone;
saltan come in un trescone
di gagliardi compagnoni.

 

Si noti come il lessico semplice e melodioso si avvicini alla sintassi, le forme metriche e il lessico di Giovanni Pascoli. Tuttavia, la poetica di Diego Valeri attinge la sua ispirazione anche da Gabriele D’Annunzio, specialmente dalla raccolta di liriche del Vate Alcyone, pubblicata nel 1903. E ancora evidenti risultano gli influssi dei poeti crepuscolari e post-simbolisti, o anche del noto poeta francese Verlaine. Nella poesia per bambini I mesi dell’estate, rivive proprio l’elemento classico della poesia di Valeri che è la natura: una natura autonoma, senza orpelli, che vive in completa sintonia e senza alcun elemento antropomorfo.

Il primo verso della poesia si apre nominando la triade dei mesi estivi: ognuno di loro è così come si presenta, senza fronzoli e, come la similitudine all’interno dei versi descrive, ”sono nudi come l’aria”; tuttavia, ognuno di questi tre mesi si contraddistingue per una peculiarità. Giugno è colmo di ciliegie e frutti in abbondanza; luglio è il mese dei papaveri rossi mentre agosto appartiene alle lucenti spighe costrette, ormai, in un fascio poiché già raccolte e poste al sole per seccarsi. Un componimento semplice ma che descrive a pieno la consueta atmosfera estiva, fatta di lentezza, calura e, al contempo, allegria e spensieratezza.

Stella Grillo

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