Che tipo di deflagrazione avviene quando si viene lasciati? A questo genere di domanda sembra rispondere I Mille Pezzi, un testo inedito di Marco Andreoli andato in scena in marzo al Teatro Studio Uno di Roma.

Un uomo viene lasciato dalla moglie, una psicologa ascolta i suoi sproloqui, in sala d’attesa c’è un tipo strano che legge una rivista: lo spettatore si rilassa. Inizia a pensare alla lavatrice da stendere appena torna a casa, al tramezzino mangiato a grandi morsi prima di entrare nel foyer. Poi qualcosa succede. Il tipo strano (interpretato da Gabriele Linari) avanza in proscenio con un mattoncino lego in mano, e inizia un monologo affilatissimo che ha come tema “il niente”.
Non “il nulla”, non “il vuoto”, ma il niente. Il monologo è corto, e trita in sé la dimensione del super-reale, lo scomponimento dell’individuo, la delicatezza del rapporto di coppia (“Dormi?” “Sì, che c’è?” “No, niente.”), la crucialità del primo passo, magari falso. Ma è forse proprio durante questo monologo che lo spettatore si sistema composto sulla sedia, alza la testa tra le altre teste, perché lo spettacolo sta andando verso una direzione insolita.
Ci sono deliziosi momenti di leggerezza, ma l’ingranaggio è quello di un thriller psicologico, e a ogni cambio quadro lo spettatore deve tenere strette tra le dita le fila di un sistema complesso, che gli chiede di rifare il punto continuamente. Ovvero: mentre il tipo lasciato dalla moglie (Alessandro Porcu) cerca di ricostruire insieme alla psicologa (Susanna Valtucci) il sé stesso frantumato, lo spettatore incolla ora un pezzo ora un altro, ora un ricordo ora una percezione della realtà, con quel desiderio di solidità che hanno quelli che camminano su una montagnetta di macerie.
I Mille Pezzichiude una trilogia che Andreoli aveva iniziato con Compendio Generale e Singaporetirando fuori dal cassetto questo testo scritto nel 2011.
Studio e anticamera, casa e pianerottolo, persona e comitato. Marco Andreoli resuscita un tema patetico come quello dell’essere lasciati e costruisce un meccanismo che lo fa brillare e insieme lo defibrilla.