Fanno ancora paura questi mostri. Belli e ripugnanti, tornano a distanza dal capolavoro di Dino Risi, “I mostri” del 1963 e “I nuovi mostri” del 1977, in cui era affiancato alla regia da Ettore Scola e Mario Monicelli. Stasera in tv, cinismo, superficialità, e quel graffiante luogo comune ritratto dell’italiano che ci farà sorridere con una punta di amarezza: “I mostri oggi“.
Ci avevano abituati allo spasso delle battute, polemizzando tra loro, facendosi reciprocamente da spalla. Erano Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, nel capolavoro del cinema. E 32 anni dopo, nel 2009, il regista Enrico Oldoini rifà quel ghigno spettrale attraversso sedici episodi. Tutti nel film stasera in tv “I mostri oggi“: vedremo Angela Finocchiaro che mentre gioca golf, manda una palla nella zuppiera del caviale su un tavolo, in una villa di fronte, sporcando tutti gli invitati. Che da raffinati e chic, tireranno fuori il peggio delle offese: “Maremma maiala la mia giacchetta di cashmere“. O il fiorentino Giorgio Panariello, portiere di uno stabile, che scopre la relazione omosessuale tra suo figlio e il professore pugliese Diego Abatantuono. Raccontando falsi tradimenti del ragazzo per farli lasciare. Carlo Buccirosso è un padre napoletano che pur di avere la tv nuova, manda la figlia, ex prostituta, sulla strada. E Un attore di fiction che tutti per strada riconoscono, si fa pagare per presenziare a funerali e matrimoni…
I vizi dei mostri Italiani
Non mancano le polemiche. Pare che il regista avesse offerto un piccolo ruolo, in un unico episodio, a Tognazzi figlio. Ma il suo nome non sarebbe apparso sul cartellone accanto agli altri protagonisti, così ha rifiutato. Da Repubblica arriva una feroce sentenza: «Quante risorse dissipate per ricalcare senza fantasia un caposaldo della commedia italiana dell’età d’oro». E non da meno il Giornale scrive: «L’orrore non è più eccezionale ma banale». Ogni confronto con i Mostri del passato, è pauroso. Consolazioni arrivano con Sabrina Ferilli che si spoglia in bagno sulle note di “Gelato al cioccolato” di Pupo.
Lontani i tempi in cui Giovan Maria Catalan Belmonte, girava in Rolls Royce. Con la classe dantan di Alberto Sordi, logorroico con l’intercalare di un ‘caro’ messo davanti a tutto. Chiede un’informazione stradale essendosi smarrito all’Eur, ad un investito da un’automobile, gravemente ferito. La cassettina pronto intervento è nella Land Rover dei safari in Africa, e lui conosce solo cliniche private svizzere. Ma proverà ugualmente soccorrerlo. “Portame via“, è l’urlo disperato dell’uomo sofferente, difronte le petulanti cronache mondane dell’altolocato. L’episodio intitolato Il malconcio stasera in tv ne “I mostri oggi“, ne è considerato il seguito.
I mostri non fanno più Bu
La cattiveria del precedente classico, aveva quella coltre di raffinatezza che si posa sulle vecchie pellicole. Ineguagliabile. L’etichetta del nobiluomo, nell’impagabile savoir-faire di Sordi, era riso amaro, ma di gusto: “Io guardi giro con questa mia vecchia Rolls vero, perché mi serve per rimorchio. Mi dice mammà e quegli stronzi dei miei amici ‘ma questo è un catorcio’, no, non è un catorcio, questo è un salotto viaggiante. Io prendo la mia preda, la colloco qui, mi reco in posti solitari, a contatto con la natura, la distendo su queste morbide poltrone… e pò ma’ n’gr..”
Parrucchini, posticci e volgarità: la realtà degli anni 2000 ha superato la fantasia. Quel sadico ghigno, è ancora oggi, stasera in tv in “I mostri oggi“. E sotto al letto, e dietro l’angolo.
Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Seguici