I nudi di Edgar Degas rappresentano corpi nudi di donne, colti in momenti particolari, ad esempio mentre si spazzolano i capelli o mentre fanno il bagno. Prima ancora di dipingere le sue ballerine i suoi soggetti preferiti erano i nudi femminili, eseguiti utilizzando la tecnica del pastello. L’artista è figlio di due accademie “La bottega di Barrias” e quella di “Lamoth”, dove le è impartito lo studio della raffigurazione dei corpi. Il pittore dipinge i nudi in pose molto insolite raffigurando in maniera particolare dettagli del corpo come la schiena, i fianchi e il collo. Il viso della donna è sempre posto in secondo piano e al quadro è dato molto movimento. L’artista ci lascia nel giorno di oggi del 1917.

Nei nudi di Edgar Degas, l’animale umano che si occupa di se stesso, come una gatta che si lecca

Edgar Degas i nudi ph. Arte Magazine

Nel quadro “Dopo il bagno”, rappresentante un nudo femminile, è raffigurata la donna come se fosse spiata e non si accorgesse di essere ritratta. La donna della tela è immortalata intenta all’igiene del suo corpo, mentre si sta pettinando i capelli, ritratti di colore mogano. Come in altre tele il volto della ragazza è chinato in avanti, come se fosse messo in secondo piano. Le forme del corpo, a cui viene dato grande movimento, appaiono morbide e la pelle della fanciulla è rappresentata con un colore rosa, in contrasto con lo sfondo azzurro.

Anche questo nudo ritrae un particolare istante di vita quotidiana della donna. I nudi di Edgar Degas prendono spunto dal nudo tradizionale del Rinascimento e dell’impressionismo di Renoir. La sua rappresentazione di nudi femminili avviene principalmente negli anni 80 e andava a contrapporre e integrare la sua arte con quella degli antichi maestri. Nel 1886 erano numerose le opere del pittore che rappresentavano donne intente alla toeletta del loro corpo. Di solito il dipinto era l’osservazione accurata del nudo da diversi punti di vista. A tal proposito il pittore descriveva così i suoi dipinti : “È l’animale umano che si occupa di se stesso, come una gatta che si lecca”.

La compassione dell’artista per i corpi delle prostitute

Edgar Degas i nudi ph. WahooArt

La tecnica del pastello rendeva vive le carni che sono rese rosee dall’acqua e le rendeva bellezza. Degas cambia poi tecnica tardivamente e passa al carboncino su carta da ricalco, occupando superfici sempre più grandi. Il pittore raffigura in seguito anche alcune prostitute incontrate nelle case chiuse di Parigi. Il corpo di queste fanciulle è rappresentato come grasso e sono riportate sulla tela con compassione dall’artista. Sono ritratte nei pochi momenti di solitudine che avevano, quando non erano con i clienti. Queste opere rimangono a noi sconosciute fino alla morte del pittore e sono considerate una sorta di bozzetti di esercizio che venne fatto dal pittore.

Sono prototipi quasi sempre di piccolo formato su carta da disegno e trasposte successivamente su di una lastra di metallo. Ad un certo punto della sua carriera ha un progressivo abbassamento della vista che lo porta ad occuparsi prettamente di scultura. In questo periodo studia in maniera maniacale alcune posture della schiena della donna che posa. Questo costringeva molte volte le modelle ad assumere posizioni molto scomode, differenti dalle pose naturali durante i bagni dei primi ritratti.

Le opere esprimono la delicatezza priva di sensualità dei nudi femminili

Famoso divenne il quadro “La tinozza” dove ritroviamo una giovane china di spalle mentre si lava il collo. Il quadro emana come una sensazione di delicatezza e non è per niente volgare. Racconta invece un gesto naturale e quotidiano. I suoi piedi sono poggiati su di una tinozza di ferro. Per questo particolare quadro è utilizzata la tecnica dello strapiombo. Vengono rappresentati anche alcuni oggetti come una mensola bianca dove sono appoggiati alcuni oggetti da bagno, che rappresentano la natura morta. Una spazzola, un ammasso di capelli, alcune brocche e un paio di forbici. 

Anche qui il volto della donna rimane coperto e si evince dal fatto che non vi è una vasca da bagno e che il pavimento sia rovinato che le condizioni di vita della donna siano precarie. Quando è presentato alla sua prima mostra il quadro è oltraggiato e additato come troppo animalesco. E’ acquisita dal Louvre nel 1911 ed entra poi nella collezione del museo d’Orsay. “La donna che entra in una vasca da bagno” ha come soggetto una donna che si sta spogliando e che entra in una vasca da bagno. Anche in questo caso la donna è ritratta da dietro ed è un’opera priva di sensualità. La visuale è sempre ripresa dalla schiena ed è realizzata a pastello.

Il passaggio dal pastello al carboncino ritrae la donna guardata senza essere vista

 L’opera è acquistata nel 1977 dal National Museum of Wales di Cardiff, dove è tuttora esposta. Questo ritratto è copiato da altri artisti per molti anni, come fonte di ispirazione.” La donna che si asciuga i capelli dopo il bagno” di Edgar Degas è del 1895, quando l’artista aveva all’incirca sessant’anni. Quest’opera a differenza di tante altre è realizzata con carboncino su carta ocra. Questa particolare tecnica permetteva che dopo aver terminato la tecnica a carboncino, l’opera venisse coperta con un foglio di carta semitrasparente. Questo per ricalcarne i contorni. Il ritratto ha come soggetto una donna intenta ad asciugarsi dopo il bagno, seduta su un telo vista di schiena. La fanciulla china in avanti è intenta a passarsi tra i capelli un asciugamano. Anche questo quadro suggerisce che l’osservatore guardi la donna, senza però essere visto, e non sono presenti dettagli dello spazio in cui viene ritratto il soggetto.

Sabrina Baiocco

Seguici su Google News