Era l’11 febbraio 1929 quando venne siglato uno dei più rilevanti accordi tra Stato e Chiesa, avvenuto a San Giovanni Laterano appunto. I Patti Lateranensi vedono la distensione tra le forze rispettivamente del capo del governo Benito Mussolini e il segretario dello Stato Vaticano Pietro Gasparri. Questo patto costituisce tutt’ora il fondamento dei rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica. Alcune clausole vanno incontro a delle modifiche solo nel 1984, durante il governo Craxi.
Il principale obiettivo del documento era la regolamentazione della controversia della questione romana tra Stato e Chiesa. Con questa firma si mette fine ad una disputa che perdurava da 60 anni tra le due parti interessate. Il patto è costituito da 3 documenti ossia un Trattato, una Convenzione finanziaria e un Concordato.
Con il Trattato la Chiesa vede riconosciuta la sua sovranità sullo Stato del Vaticano. Essa accetta Roma come capitale della Stato italiano. La convenzione finanziaria invece vede l’Italia prendersi l’impegno a pagare alla Santa sede un risarcimento per via dalla perdita dello Stato pontificio. Per quando concerne la terza parte dei Patti Lateranensi essa sancisce la religione cattolica come la sola religione di Stato.