Il cinema, diciamocelo, non è mai stato (in passato) estremamente inclusivo. E di certo per quanto riguarda personaggi trans non c’è mai stato grande spazio. Anche se titoli come Paris is Burning e Funeral Parade of Roses esistevano, erano comunque “anomalie”. Ma qualcosa è cambiato..

Cinema vs personaggi trans: hanno ottenuto il loro spazio?

Jared Leto as Rayon in Jean-Marc Vallée’s fact-based drama, DALLAS BUYERS CLUB, a Focus Features release. Photo Credit: Anne Marie Fox / Focus Features

Inutile sconvolgerci. Se nella società l’esistenza stessa delle persone trans è oggetto di discriminazioni, leggi e linguaggio non inclusivo, come possiamo pretendere che nel cinema ci sia spazio per loro? Certo, d’altra parte ci chiediamo perché non proprio il cinema, essendo da sempre arma di rottura rispetto alla tendenza della società. Infatti la loro esclusione in realtà è un sottoprodotto di una più ampia disuguaglianza sistemica.

Però questo 2022 ci ha regalato apparizioni degne di nota. Esempi sono state le commedie romantiche (Patti Harrison in The Lost City) ai drammi romantici (Eva Reign in Anything’s Possible) ai drammi più cupi (Joyland e Women Talking) fino alla storia sconvolgente di Neptune Frost.

L’affascinante personaggio di Melvin (August Winter) in Women Talking viene utilizzato come uno degli indicatori dell’esistenza di un mondo più ampio e pieno di possibilità al di là del mondo restrittivo in cui sono stati costretti a vivere i protagonisti del film.

I personaggi trans nel cinema americano mainstream non sono più solo delle imitazioni di Jared Leto in Dallas Buyers Club, ma piuttosto dei personaggi più idiosincratici che catturano l’immaginazione. Il viaggio dei personaggi che ruotano intorno al loro genere e alla loro identità attira particolarmente, proprio perché mette in subbuglio la tipica ricerca di se stessi, e affronta un nuovo viaggio da un nuovo punto di vista, che non è più quella del “tipico” binario di genere.

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