Jared Leto: il trasformista più prolifico di Hollywood

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Di Marta Millauro

Pittore, cantante, ma soprattutto attore. Sebbene non immaginasse di diventare un artista acclamato di fronte alla cinepresa, Jared Leto fece la scelta giusta quando decise di lasciare l’Università di Filadelfia dove studiava pittura. Mosso dall’interesse per la recitazione si trasferì a New York per studiare cinema. Da “Crying Joy”, cortometraggio con il quale concluse il suo percorso universitario, ne è passata di acqua sotto i ponti ed oggi l’eccentrico ragazzo della Louisiana è uno degli attori più prolifici di Hollywood.

Nato il 26 dicembre 1971 a Bossier City da una famiglia di artisti, Jered Leto riceve fin da subito un’educazione che lo spinge a coltivare le sue passioni. Nonostante siano le materie artistiche ad appassionarlo, impegna la sua giovane età a svolgere diverse professioni umili per aiutare la famiglia a mantenersi, ovviando così alla mancanza del padre divorziato.

Nel 1992, conclusi gli studi a New York, si reca a Los Angeles, dove ottiene diversi ruoli televisivi. La sua prima apparizione è in “Camp Wilder”, a cui segue “Famiglia cercasi” e “My so-called life”. Il talento e il piacente aspetto gli procurano nel 1996 l’ingresso nel mondo del cinema e le giovani fan lo possono finalmente vedere sul grande schermo con “L’ultimo dei grandi re”. Il fortunato esordio fa si che il regista James Cameron lo noti e gli offra un provino per il ruolo principale di “Titanic”, ma l’attore stranamente non si presenta al casting.

Jared Leto in "Camp Wilder" - Photo Credits: Pinterest
Jared Leto in “Camp Wilder” – Photo Credits: Pinterest

Anche Steve James apprezza Jared Leto e lo sceglie per il film “Prefontaine”. Un set faticoso che lo costringe ad un notevole cambio fisico per assomigliare al corridore Steve Prefontaine. Lavoro sul personaggio che Leto svolge con disinvoltura più volte bel corso della sua carriera. Nel 1998 affianca, invece, Sean Penn, Adrien Brody e Jim Caviezel nel film “La sottile linea rossa”, candidato agli Oscar in ben 7 categorie.

Il primo premio, il Critic’s Choice Award, arriva però con il film di successo “Ragazze interrotte”. La successiva interpretazione nel film “Fight Club” accresce nuovamente la fama di Jared Leto e il successo internazionale è proprio dietro l’angolo. Gli anni 2000 partono con il piede giusto e l’attore da prova della sua bravura nel film “American Phsyco” e “Requiem or a dream”, apprezzato fortemente dalla critica.

Jared Leto in "Chapter 27" - Photo Credits: 1977 Magazine
Jared Leto in “Chapter 27” – Photo Credits: 1977 Magazine

Qualche anno dopo, per interpretare l’assassino di John Lennon David Chapman in “Chapter 27Jared guadagna ben 30 chili. Un “sacrificio” che valse l’ottimo risultato in termini d’interpretazione. Ma è la trasformazione in “Dallas Buyers Club” nel 2012 a incoronarlo “Miglior attore non protagonista” alla cerimonia degli Oscar. L’interpretazione di Ryon, crossdresser sieropositivo, è strabiliante. Nel 2014 veste, invece, i panni di un’altro personaggio complesso, quello di Joker in “Suicide Squad”.

Jered Leto interpreta poi, nel 2017, Andy Wharol in un film autobiografico a lui dedicato, è protagonista in “The Outsider” e in “Blade Runner 2049”. Due anni fa è stato, invece, nel cast della Marvel per un film su Morbius e vestito i panni di un serial killer in “The little things”. Attualmente l’attore è impegnato sul blindatissimo set italiano di “House of Gucci” di Ridley Scott. La sua trasformazione per diventare Paolo Gucci ha già sorpreso il mondo del cinema, che non vede l’ora di apprezzare l’interpretazione direttamente sul grande schermo.

Jared Leto as Rayon in Jean-Marc Vallée’s fact-based drama, DALLAS BUYERS CLUB, a Focus Features release. Photo Credit:  Anne Marie Fox / Focus Features
Jared Leto as Rayon in Jean-Marc Vallée’s fact-based drama, DALLAS BUYERS CLUB, a Focus Features release. Photo Credit: Anne Marie Fox / Focus Features

Marta Millauro

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