I ponti di Madison County: una storia tra amore e dramma

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Di Redazione Metropolitan

I ponti di Madison County: alle 21 su Iris, il film con Meryl Streep e Clint Eastwood, coprotagonista e regista. Quarantadue giorni di riprese per dare vita ad una storia d’amore e dramma senza tempo. Tra i ponti coperti della contea dell’Iowa il profumo dei campi americani e un’atmosfera da sogno.

Un’amore passionale e travolgente. Un uragano che spacca le finestre e spezza l’immobilità di un lento e quotidiano vivere, come per Francesca Johnson (Meryl Streep) quando l’affascinante fotografo del National Geographic Robert Kincaid (Clint Eastwood) irrompe nella sua esistenza, durante quattro giorni nell’autunno del 1965. Come vediamo fin dall’inizio, i diari e le lettere della donna, scoperte e lette dai figli, riportano i fatti legati a quegli eventi, fino a quel momento tenuti segreti.

I ponti di Madison County: l’amore attraverso cui riscoprirsi

“Mi comportavo come un’altra donna, eppure ero più me stessa di quanto non fossi mai stata.”

E se vivessimo una vita intera scoprendoci tutt’un tratto diversi da quello che sempre siamo stati ma mai così tanto noi stessi? Francesca si credeva una, tranquilla e semplice cittadina della contea di Madison, moglie e madre, e si scopre a quarantacinque anni come un’altra donna, passionale, spettinata, capace di amare ed amarsi. Con la vita però si scende a compromessi, e i doveri nei confronti di essa pesano più di qualsiasi scintilla. Francesca sceglie quindi di tornare sulla sua strada, mano nella mano con la vecchia sé ma con la mente sempre rivolta a ciò che è stata.

“Non sono sicuro di averti dentro di me, né di essere dentro di te, e neppure di possederti. E in ogni caso non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato e che si chiama ‘noi’”

Un ponte, quello che fa da sfondo alle fotografie che Robert scatta, ma un ponte è anche ciò che collega una parte di Francesca all’altra. Scegliere di tornare alla propria ordinarietà vuol dire conservare per sempre uguale a sé stesso quell’amore, improvviso e turbolento, che forse col tempo si sarebbe logorato come ogni cosa. Un film da non perdere, da guardare con occhi sognanti, sperando, almeno una volta nella vita, di sentirsi come Francesca.

Valentina Guido

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