Sanremo, 4 febbraio 1984, i Queen sbarcano sul palco dell’Ariston e la Rai impone a Freddie Mercury di cantare in playback. Quell’occasione ormai è nella memoria collettiva, e viene rievocata puntualmente anche sui social, con un certo sarcasmo. Bisognava risparmiare sui microfoni dicevano, sui fonici, e non prendersi la briga di regolare volumi e strumenti a ogni cantante. Soprattutto bisognava evitare stonature e brutte figure al festival canoro più famoso del Belpaese.
Queste furono le ragioni di una scelta pessima: all’Ariston Freddie Mercury dovette cantare in playback. Uscì fuori un’esibizione palesemente registrata di‘Radio Ga Ga’, dell’album ‘The Works’, con la voce e l’audio troppo perfetti, simili alla versione uscita dallo studio di registrazione. Mercury quella sera era furioso, si era costruito un nome sui palchi, con le sue eccezionali prestazioni canore che gli permettevano di essere sempre impeccabile anche nel sound live, e non era avezzo alle prudenze della Rai per gli artisti che volessero esibirsi all’Ariston, Freddie avrebbe voluto cantare dal vivo.
I Queen a Sanremo 1984, la reazione di Freddie Mercury
Tutti sappiamo quanto fosse immenso Freddie, e tutti sappiamo quanto fosse ribelle. e quanto odiasse il playback; d’altra parte una voce come la sua merita di volare libera, di esplodere con tutta la potenza possibile e non di essere ingabbiata. Per protesta, il grande frontman ha tenuto lontano da se volutamente il microfono durante tutta l’esibizione, facendo notare il più possibile quanto fosse tutto finto, e quanto nessuno stesse suonando e cantando dal vivo.
Si librò nello spazio muovendo la sua personalissima mezz’asta, facendo in modo da far capire a tutti come stavano le cose. Un gesto decisamente giusto e coerente con la personalità e i talento di Freddie veramente sprecato. E’ quasi un crimine mettere a freno una personalità artistica strabordante come quella di Mercury. Che ancora una volta forza le regole del gioco a modo suo e ribalta la situazione come solo lui sa fare.
Ilaria Cipolletta
Segguici su: MetropolitanMagazine