I satelliti di Galileo: alla scoperta di Giove

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Di Marianna Soru

Nel Metropolitan Today di oggi ricordiamo il momento in cui Galileo scopre tre dei futuri satelliti galileiani: si tratta dei satelliti di Giove Io, Europa e Callisto. A lui dobbiamo tantissime scoperte scientifiche, nonché l’invenzione del metodo scientifico. Galileo individua quelle che per lui inizialmente erano stelle il 7 gennaio 1610. La storica osservazione diede un contributo fondamentale alla teoria eliocentrica (già proposta da Copernico) che proponeva il Sole al centro del sistema solare e dell’universo. Andava contro, dunque, alla teoria tolemaica. Ma come è avvenuta questa strabiliante scoperta?

La grande scoperta dei satelliti di Galileo

galileo satelliti - focus.it

Come tutte le grandi scoperte, anche questa è avvenuta quasi per caso. Pare infatti che Galileo stesse provando i famosi cannocchiali galileiani proprio per osservare il pianeta Giove. Si trattava di una sorta di tubo di piombo con applicate due lenti. Quella sera riesce a vedere quelle che ritenne essere tre stelle visibili vicino al pianeta che in realtà erano tre delle quattro lune di Giove. La sera dopo poi, si rese conto che non solo avevano cambiato posizione, ma se n’era aggiunta una quarta, Ganimede, il quarto dei satelliti di Galileo. Queste “stelle” seguivano il movimento del pianeta.

I quattro satelliti di Giove, che sono oggi i satelliti galileiani, sono chiamati anche “astri medicei” in onore di Cosimo II de Medici. Egli infatti fu allievo di Galileo, e in seguito suo grande amico e sostenitore. I nomi delle singole lune li ha dati invece l’astronomo tedesco Simon Mayr (Marius secondo il nome latinizzato). Si dice infatti che le abbia osservate in modo quasi totalmente indipendente poco dopo Galileo, ma vennero riconosciuti soltanto a partire dalla metà del XX secolo. Sino a quel momento si sono usati i numeri romani introdotti da Galileo, composta dal nome del pianeta più il numero romano che indica l’ordine di distanza crescente da Giove come ad esempio Ganimede che era chiamato Giove III.

Marianna Soru

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