I segreti, i servizi segreti e l’amicizia strana tra John Lennon e Paul McCartney

Sapete che c’è stata una registrazione segreta di John Lennon e Paul McCartney che era guidata da altre cose oltre alla musica? Di certo era qualcosa di davvero fuori dal comune, di colore bianco e che viene assunta non mangiandola o bevendola. Avete capito benissimo di cosa stiamo parlando. Sappiamo che John Lennon nel 1975 aveva ammesso di aver registrato qualcosa insieme a Paul McCartney dopo lo scioglimento dei Beatles nel 1970. John Lennon aveva detto che i due si erano trovati a Los Angeles, in mezzo a uno studio di registrazione che contava circa 50 persone che non avevano occhi se non per loro.

I servizi italiani spiarono i Beatles

I Servizi di sicurezza italiani spiarono i Beatles. A rivelarlo, proprio a ridosso dell’ottantesimo anniversario della nascita di John Lennon (9 ottobre 1940) e 55 anni dopo la tournée italiana della band è Guido Crapanzano, classe 1938, numismatico di fama internazionale, con trascorsi illustri nella musica leggera. In un’intervista rilasciata al giornalista Rai, Michele Bovi, per la rivista web CoolMag (coolmag.it), Crapanzano racconta di quando fece da spalla al quartetto inglese.  

“Quando i Beatles nel giugno del 1965 vennero in tournée in Italia, io con il mio complesso, ovvero ‘Guidone e gli Amici’, fummo scelti per aprire i concerti di Milano, Genova e Roma. Gli altri artisti-spalla erano Fausto Leali, Peppino Di Capri, i New Dada, Le Ombre e Angela. Risiedevamo tutti negli stessi alberghi ma soltanto a me era consentita una singolare familiarità con il quartetto di Liverpool e il loro management – sottolinea Crapanzano – perché ero l’unico a esprimermi correttamente in inglese. Mi collocavano sempre in una stanza accanto alla loro. Quando c’era bisogno di qualcosa (talvolta, non mi vergogno di confessarlo, persino una bottiglia di acqua minerale) bussavano, chiamavano me: insomma una sorta di valletto fidato. Le due occhiute guardie del corpo posizionate ininterrottamente davanti alla porta della loro camera facevano passare solo Mister Guidone”. 

E qui Crapanzano per la prima volta riferisce un dettaglio significativo: “Poco prima dell’arrivo dei Beatles fui avvicinato da una persona che mi venne presentata dal responsabile della sicurezza del Velodromo Vigorelli: disse che era un giornalista, ma il modo di comportarsi e le domande che mi fece, mi indussero a pensare piuttosto a un uomo degli apparati di informazione e sicurezza. Non voleva un’intervista, ma soltanto ragguagli sull’ambiente italiano dei musicisti e segnatamente sui quattro artisti inglesi: la preoccupazione maggiore mi sembrò fosse riferita all’uso di stupefacenti. Fui felice di testimoniargli a fine tournée che l’unica droga di cui John, Paul, George e Ringo dimostravano di fare ampio uso era la musica”. I Beatles si esibirono in Italia dal 24 al 28 giugno del 1965 tra il Velodromo Vigorelli di Milano, il Palasport di Genova e il cinema-teatro Adriano di Roma – ricorda l’articolo di CoolMag – Nella capitale la band e gli accompagnatori si fermarono tre notti, alloggiando all’Hotel Parco dei Principi, struttura all’epoca di assoluto gradimento per i servizi segreti. Soltanto un mese prima nello stesso albergo l’Istituto di Studi Militari Alberto Pollio aveva organizzato il convegno sulla guerra rivoluzionaria, un summit dell’intelligence passato alla storia. 

Quella conversazione segreta tra John Lennon e Paul McCartney

John Lennon e Paul McCartney non hanno mai fatto un album insieme ma hanno ammesso di aver registrato qualcosa. Non si sa se queste famose registrazioni compariranno in un album, magari postumo, sta di fatto che ci sono. L’ex amante di John Lennon May Pang nel 1983 nel suo libro autobiografico aveva detto che i due avevano registrato qualcosa il 28 marzo 1974 a Burbank, in California. La donna aveva detto che i due si stavano davvero divertendo e JohnLennon era quasi diventato un alcolizzato. C’era stato un incidente con una pistola tra John Lennon e Phil Spector mentre i due stavano lavorando a un disco.

John Lennon, due settimane dopo questo tragico evento, decise di andare in California per parlare con il suo amico Paul McCartney. John Lennon pare che avesse bisogno di un aiuto psicologico da parte di un caro e fidato amico. Così i due decisero di mettersi insieme a fare qualcosa per far passare i loro rispettivi problemi. Ovviamente i caratteri molto forti e spinosi dei due non erano assolutamente scomparsi e anzi erano sempre più “cattivi” con il passare del tempo. In quel momento c’erano altre sette persone con loro nello studio di registrazione. C’erano Linda McCartney, May Pang, Harry Nilsson, Stevie Wonder, Jesse Ed Davis, Ed Freeman e Bobby Keys. Ne uscì qualcosa? Sì, è The bootlegged tape, A Toot and a Snore in ’74.Era la prima volta che si vedevano nei precedenti tre anni. I due avevano fatto partire una sorta di dissing uno contro l’altro con diversi pezzi. Ma il tempo aveva forse lenito i dolori e l’amante di John Lennon May Pang stava incoraggiando John a riparare la sua amicizia con Paul McCartney. Di fatto ci riuscì. Ma come suonare effettivamente questa sorta di “bootleg“? C’era una sorta di atmosfera di festa e di gioia ed era un clima che John Lennon non era solito abbracciare. Per cui si percepisce una sorta di sofferenza da parte dell’autore di Imagine.

Questo si palesa nei primi 20 secondi. Si sente John Lennon che dice a Stevie Wonder: “Vuoi uno tiro Steve? Una sniffata? Sta andando in giro.” Quando gli venne chiesto di quella particolare sessione, McCartney ha detto che “la sessione è stata confusa… per una serie di ragioni”. Chiaro che quella sessione di registrazione fu molto guidata dalla sostanza bianca che tanto piace agli artisti.