Ibrahimovic, ospite alla 71esima edizione del Festival della canzone italiana, tra gli ospiti più attesi
Zlatan Ibrahimovic, calciatore svedese, famoso per il suo talento e per il suo carattere non proprio diplomatico, è certamente una delle novità più attese di Sanremo 2021. Conosciamolo meglio, questo ragazzo alto 1 metro e 95, figlio di immigrati jugoslavi cresciuto nelle periferie svedesi di Malmò, dove è nato il 3 ottobre 1981.
La sua passione per il calcio lo porta nella squadra del Balkan, giovanissimo, per poi entrare nella squadra cittadina del Malmò FF. Nel ’99 il suo esordio nella Allsvenksan, massimo livello professionistico del campionato svedese di calcio, dove si distingue per il suo talento di marcatore. Il salto di qualità è però nel 2001 quando entra nell’Ajax (Paesi Bassi) con un contratto di 7,8 milioni di euro. Con la guida tecnica di Koeman, debutta nelle competizioni Uefa e segna 8 gol tra cui il golden goal contro l’Utrecht che vale la vittoria della Coppa dei Paesi Bassi di calcio, la KNVB Beker, nell’annata 2001-2002.
2004: Ibrahimovic entra nella Juventus, poi nell’Inter
In totale per la squadra gioca 106 partite, segnando 46 gol e vincendo i campionati del 2002 e del 2004, la Coppa e la Supercoppa dei Paesi Bassi. Nell’estate 2004 entra nella Juventus per 16 milioni di euro che con lui vince il 28° scudetto. Un titolo revocato in seguito alla vicenda delle partite truccate. Qui segna 16 gol in una sola stagione, ma nessuna rete in Champions Leauge, la più importante competizione calcistica della Uefa a livello continentale.
Dopo un secondo anno in Juventus non molto brillante, nel 2006 entra nell’Inter. Anche qui con un contratto milionario, pari a 24,8 milioni di euro. Vince la Supercoppa Italiana e si afferma come protagonista della stagione calcistica 2006-2007, fino a risultare incluso nella squadra ideale del 2007 grazie al sondaggio indetto sul proprio sito. Nella stagione successiva, sempre con i neroazzurri, segna il primo gol nella Champions Leauge nella competizione contro il Psv.
Nella terza, riceve invece l’oscar del calcio Aic (associazione italiana calciatori) come miglior giocatore e miglior straniero del campionato precedente e premio anche come miglior gol del 2008. A fine stagione è capocannoniere del torneo con 25 reti realizzate in 35 partite.

Un super ingaggio da 49 milioni di euro per andare nel Barcellona
Il suo cachet aumenta vertiginosamente, fino a raggiungere quota 49 milioni di euro, col quale passa alla squadra del Barcellona, nel luglio 2009. Con lui gli spagnoli vincono 3-0 sull’Athletic Bilbao. I contrasti con l’allenatore Pep Guardiola non fermano i traguardi che raggiunge, sempre più prestigiosi. Il Barcellona vince infatti grazie a lui il Campionato, la Supercoppa di Spagna, la Supercoppa Uefa e il Mondiale per club 2009.
La stagione di Ibrahimovic nel Milan
L’anno dopo, però, è ceduto al Milan, ma solo in prestito, per 24 milioni di euro a fine stagione. Qui segna la sua prima rete in maglietta rossonera, la numero 11, nella Champions League contro l‘Auxerre. Dimostra affiatamento coi compagni Boateng e Robinho, coi quali realizza numeri da fuoriclasse contro il Brescia e il Bologna. Ma il suo carattere irascibile gli vale un’espulsione nel 2011 nella partita contro il Bari per aver colpito il difensore Marco Rossi. In totale coi rossoneri realizza 41 presenze e 21 gol ed è riconosciuto ancora una volta come miglioro marcatore stagionale.
I suoi continui record, lo schiaffo ad Aronica e la squalifica
Dello stesso anno la vittoria del Milan contro l’Inter nella supercoppa italiana, mentre l’anno dopo arriva un altro riconoscimento, quello di miglior calciatore assoluto della stagione e viene inserito nella squadra ideale dell’anno. Il 2012 è l’anno dello schiaffo a Salvatore Aronica durante la partita contro il Napoli. Squalificato per tre giornate, continua però la sua corsa trionfale nei record. A fine stagione, infatti, risulta essere il calciatore a vincere la classifica marcatori del massimo campionato italiano con due squadre diverse, ma della stessa città (Inter e Milan). 85 in totale le partite con i rossoneri e 56 le reti, più uno scudetto e la Supercoppa italiana.
Si vola anche col Paris Saint-Germain
E’ la vota del Paris Saint-Germain, a 30 anni di età e una carriera ormai stratosferica, strapagato e secondo in questo solo a Eto’o che viaggia oltre i 20 milioni di euro. Anche qui non delude le aspettative, con 30 gol segnati a fine stagione, di cui 30 con la squadra francese, che peraltro esce vincitrice dalla competizione. Mentre Ibra si afferma come miglior capocannoniere della Leauge. Il conteggio dei suoi continui trasferimenti da una squadra all’altra (Malmò, Ajax, Juventus, Interm Milan, Paris SG) in totale fa 163 milioni di euro: è il giocatore complessivamente più costoso.
In Francia rimane per quattro stagioni, fino al 2016, quando arriva al Manchester, dove risulta decisivo per il campionato e vincendo la Coppa di Lega nel 2017. In seguito a una seria frattura del dei legamenti del ginocchio destro, il contratto non viene rinnovato a fine stagione e il campione stacca per un po’ col calcio.
… e al Los Angeles Galaxy
Nel 2018 viene ingaggiato dal Los Angeles Galaxy, dove segna 22 reti in 27 partite, poi, a dicembre, firma un contratto come giocatore designato (fuori dal tetto salariale) ne diventa capitano. Nella seconda stagione con gli americani realizza 30 gol in 29 partite. Col raggiungimento del quinto posto in Western Conference e la conseguente qualificazione ai play-off per il titolo, i Galaxy superano il primo turno contro il Minnesota ma vengono eliminati in semifinale.
Ibrahimovic ritorna al Milan e segna il suo 500° gol
Nel novembre 2019, Ibrahimović se ne va dalla squadra e rientra al Milan, dove si punta tutto su di lui per rianimare i rossoneri da una situazione di stallo. A 38 anni è ancora un potente marcatore in grado di battere il precedente record stabilito dal connazionale Nils Liedholm. Ed è sempre qui che ha realizzato, proprio a inizio 2021, il 7 febbraio scorso contro il Crotone, il suo 500° gol.
“A Sanremo nessuno mi può giudicare…”
Fuoriclasse, burbero, con una famiglia difficile alle spalle e trascorsi tra povertà e bullismo dal quale si è riscattato grazie a un talento fuori dal comune e a una grande determinazione. A Sanremo sarà una presenza su cui si catalizzerà l’interesse del pubblico. Che sia un bravo show man o no interessa poco. Sanremo, a ragion veduta, punta moltissimo su di lui per il picco di ascolti.
Queste le sue dichiarazioni in ocnferenza stampa a poche ore dall’esordio sul palco dell’Ariston: “Più facile fare gol che stare al Festival, ma se sbaglio… nessuno mi può giudicare”.
Anna Cavallo