Calcio

Ibrahimovic in conferenza stampa a Sanremo: “Sono qui per spaccare record”

Zlatan Ibrahimovic in conferenza stampa a Sanremo. Il calciatore del Milan sarà ospite fisso del Festival e oggi ha risposto alle domande dei giornalisti, in presenza e non, in sala stampa. Ecco i passi più importanti della dichiarazioni dell’asso rossonero che disputerà anche gli Europei di calcio con la Svezia:

Grazie ad Amadeus di avermi chiamato. Ho  detto subito di sì, perché come dice lui ‘È meglio avermi nella stessa squadra che contro’. Ed ora, io e lui ora stiamo nella stessa squadra. osa mi aspetta non lo so, Amadeus mi ha detto che tutto andrà bene e non so davvero cosa mi aspetti. Non è il mio mondo e se sbaglio nessuno potrà giudicarmi. Se faccio bene, allora ancora meglio perché trovo altro lavoro. Sono carico. Non so cosa mi aspetto ma di sicuro ci divertiamo. Ho avuto una piccola lesione ma posso fare tutto“.

Ibrahimovic, torna sul botta e risposta polemico che lo ha visto protagonista con Lebron James: “Gli atleti devono fare gli atleti, i politici devono fare politici. Nel mio sport ci sono atleti da tutto il mondo e tutti sono benvenuti. Non siamo bravi in altre cose: questo voleva essere il mio messaggio. Nessuno puntava a razzismo. Mi è stato detto che il Festival è la cosa più grande che si faccia in Italia, e allora ho risposto ‘facciamolo’. ll motivo per cui Amadeus mi ha chiamato è per fare tutti i record di ascolti e mi presento“.

Capitolo Romelu Lukaku: “Riappacificazione con Lukaku qui a Sanremo? Gli direi benvenuto. Quello che succede in campo rimane in campo, non c’è nessun problema personale“.

Presentatori interisti e duetto con Sinisa Mihajlovic: “Amadeus e Fiorello interisti? Senza un milanista non c’è un derby. Ripetono ogni cinque minuti che sono primi in classifica, ma i primi sei mesi non ho sentito nulla. Speriamo che Mihajlovic non sappia cantare, almeno siamo allo stesso livello.” Noi atleti uniamo il mondo, la politica divide il mondo”.

Sul ballo e su Alex Schwazer: “Prendo un giorno alla volta. Non penso al secondo giorno. Se so ballare? Lo faccio meglio in campo. Non voglio essere programmato: io voglio essere Zlatan. Alex Schwazer? Mi hanno spiegato la vicenda e penso abbia un grande cuore. Voglio conoscere la persona e speriamo di giocare insieme un po’”.

La famiglia e lo status di ‘esempio’: “Non lo sono se mi guarderanno, ma penso sì. Abbiamo una cosa simile in Svezia che è molto importante ma loro sanno cos’è il Festival di Sanremo. Esempio per gli svedesi? Sto facendo di tutto per far capire che tutto è possibile e dipende solo da te il successo. Cerco di essere un esempio ma non voglio essere perfetto. Sono me stesso. Essere perfetto per me significa essere me stesso“.

La playlist e la musica: “È un mix, dipende da che tipo di allenamento che faccio ed il luogo in cui mi alleno: c’è tutto. Slavo, svedese, hip-hop, rap e musica italiana. Ma il mix è un segreto…

Trittico di domande: “Paura del Festival? Nervoso, ma paura no. Non mi spaventa nulla? Forse è solo un’immagine. Io credo nel destino e provo a non avere paura perché frena. Io ho una famiglia e dei figli: se loro stanno bene, allora sto bene anche io. Berlusconi? Secondo me mi avrebbe dato l’ok per venire a Sanremo, perché mi vuole bene. Anche se mi mandò a Parigi senza il mio permesso. Soldi? Non sono importanti, ma le cose che si fanno hanno un valore. Sono qui con il cuore perché voglio dare indietro all’Italia il più possibile. I soldi li darò in beneficenza. Attore? Sono scappato per firmare con il Milan. Sono curioso però: è un altro mondo e mi piacerebbe vedere se riuscirò a conquistarlo…

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