I rossoneri hanno praticamente chiuso con lo svedese ex Los Angeles Galaxy. Il calciatore andrà a rinforzare la rosa di Pioli, sotto esame da inizio anno. Sicuri sia la scelta giusta?

Zlatan Ibrahimovic è praticamente un nuovo (vecchio) calciatore del Milan. E questa è certamente un’ottima notizia sia per i rossoneri che per la Serie A: la caratura tecnica e mediatica dell’asso svedese, ormai non più di primissimo pelo, contribuirà sicuramente ad aumentare l’appeal del movimento calcistico italiano. Un vero e proprio colpo di calciomercato, a costo zero, che potrebbe svoltare in positivo la stagione, più nera che rossa, del “Diavolo“. Ma siamo certi sia la scelta corretta?

Ibrahimovic è un grande acquisto per il Milan

Nessuno può dire il contrario: Ibrahimovic è un grandissimo acquisto griffato da un Milan in enorme difficoltà. Come mai i rossoneri hanno puntato così tanto su un calciatore non più giovanissimo? I pro, in effetti, sembrano molti: la classe sconfinata dello svedese dovrebbe aiutare i milanesi nella complicata risalita verso il lido europeo meno importante ed il suo carisma porterà, nuovamente, entusiasmo nella tifoseria. Giocatore integro, nella sua ultima avventura ai Los Angeles Galaxy ha dimostrato di risultare determinante anche a 38 anni in virtù di 52 goal in 56 presenze. Reti che, purtroppo per lui, non sono servite per vincere un trofeo negli States.

Il Milan è stato allettato, ovviamente, anche dal costo del suo cartellino: zero. Perché Ibra aveva interrotto il suo rapporto d’amore con la MLS lo scorso 13 novembre. Un campione a costo zero. Chi non lo vorrebbe in rosa? Soprattutto se l’attuale roster di calciatori non è riuscito a centrare i primi obiettivi stagionali: giocarsi l’accesso alla prossima Champions League. Infatti, il Milan è distante dal quarto gradino, detenuto attualmente dalla Roma, di ben 14 punti. Un undicesimo posto che non lascia appelli alla dirigenza rossonera.

Ibrahimovic

Sì, è fortissimo! Sicuri servisse lui?

I pro esistono, ovviamente. E risultano essere discretamente importanti. Questa trattativa di calciomercato lascia aperti numerosi punti interrogativi da dover sviscerare. Domande che, purtroppo per i tifosi rossoneri, potrebbero inchiodare le ultime gestioni fallaci del Milan. Ibrahimovic è forte, tantissimo. Ma la carta d’identità non lascia scampo: 38 anni suonati. Davvero i meneghini vogliono spendere soldi (tanti) per l’ingaggio di un calciatore sul viale del tramonto?

In una situazione idilliaca, sarebbe il colpo perfetto: lo svedese pronto a subentrare dalla panchina ad un attaccante che, durante questo inizio di stagione, si è dimostrato spietato in zona goal. Invece, purtroppo per il Milan, Piatek e Leao non sono stati all’altezza di reggere l’attacco del “Diavolo“. E non sono venuti gratis: il polacco arrivò un anno fa dal Genoa per 35 milioni di euro mentre il portoghese (13 partite ed 1 goal) si è aggregato ad agosto ai rossoneri allo stesso prezzo del collega “Pistolero“. 70 milioni che potrebbero andare letteralmente in fumo con l’acquisto di Ibrahimovic.

Perché lo svedese, ovviamente, non verrà a Milano per sedersi in panchina. È evidente. Questa consapevolezza porterà Pioli a cambiare gioco in una rosa apparsa, per tutto l’inizio di stagione, in perenne difficoltà tattica. Stravolgere il modulo (3-5-2 alla porta?) per un solo calciatore è la scelta giusta? Per un 38enne che negli ultimi due anni ha giocato in un campionato minore come la MLS, per giunta? I dubbi restano. Eccome se restano.

Ibrahimovic

Quanto costerà Ibrahimovic al Milan?

Il fattore economico, ovviamente, risulta avere un peso specifico non indifferente nella domanda “Sicuri sia la scelta corretta?” La carta d’identità resta quella: 3 ottobre 1981. Anche la sua tecnica, però. Le probabili cifre che legheranno lo svedese ai rossoneri sono davvero importanti per un calciatore di 38 anni: 4 milioni fissi che, grazie a vari bonus, potrebbero arrivare a 6 netti per un anno e mezzo. Il doppio per la società. Un’enormità.

Ibrahimovic è forte e può regalare quel qualcosa in più, ovviamente, al Milan. Ma quale progettualità futuristica hanno varato i rossoneri? Possibile che sia un 38enne il salvatore della patria milanista? Domande che troveranno una (prima) risposta a maggio. Intanto, possiamo asserire con certezza una verità assoluta: il Milan ha riportato in Serie A un profilo di assoluto rilievo, giovane o meno che sia. Lo svedese aiuterà la risalita dei rossoneri? Sì, ovviamente. Ma che il suo arrivo sia propedeutico alla futura costruzione della rosa. Più giovane e di qualità. Con un Ibra in più in grado di aiutare le nuove leve.

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