Compositore e direttore d’orchestra russo, naturalizzato francese nel 1934, poi divenuto statunitense nel 1945, Igor Stravinskij è considerato uno dei più illustri musicisti del Novecento. In occasione dell’anniversario della sua morte, ricordiamo le sue opere più famose, rimaste nella memoria collettiva mondiale.
Lo stile di Stravinskij
La produzione di Stravinskij è molto eterogenea. Egli impiegò stili diversi e si cimentò in tutti i generi musicali. Esaurito il primo periodo di ispirazione russa, Stravinskij tornò ad avvalersi di cornici formali in una serie di opere cosiddette neoclassiche per giungere infine ad aderire al serialismo. Appropriandosi della musica di altri tempi e di altri autori egli fa suo un intero mondo spirituale e culturale. La sua opera è dunque un atto di cultura, cultura ricca e raffinata che esige un grande impegno, vale a dire la fedeltà a una regola, a un principio che riflette la grande sete di ordine e disciplina.
La linea melodica è chiara e spoglia: l’utilizzo del motivo musicale, che usa una distinta frase musicale alterata successivamente e sviluppata lungo un brano, ha le sue radici nelle sonate dell’era di Mozart. Altra caratteristica tipica dello stile stravinskiano è il ritmo. L’elemento ritmico è il vero filo conduttore di tutta la sua opera: è sempre riconoscibilissimo e “personalizzato”. Anche il suo uso massiccio dell’ ostinato caratterizza moltissime sue opere; celebre è il passaggio ne La sagra, nella sezione Gli auguri primaverili, formato da un ostinato di 8 note da parte degli archi accentato da 8 corni.
Le opere più importanti
Per quanto la maggior parte dei suoi lavori rientri nell’ambito del Neoclassicismo prima e della serialità poi, la sua popolarità presso il grande pubblico si deve ai tre balletti composti durante il suo primo periodo e creati in collaborazione con i Balletti russi: L’uccello di fuoco (1910), Petruska (1911) e La sagra della primavera (1913), opere che reinventarono il genere musicale del balletto. Con i successivi lavori (Renard e Les noces) ha creato spettacoli particolari in cui utilizzava anche le voci e compagini strumentali insolite. Nel periodo neoclassico ha realizzato Pulcinella, balletto con canto, Le baiser de la fée e Jeu de cartes, quindi i balletti di ispirazione greca Apollon musagète e Orpheus. Scènes de ballet e Agon sono realizzazioni astratte, prive di argomento, spesso eseguite in concerto senza coreografia.
Le uniche due vere opere liriche di Stravinskij possono essere considerate Le rossignol e The rake’s progress. Histoire du soldat è una composizione particolare, letta, recitata e danzata; Mavra è un’opera buffa in un atto, mentre Oedipus rex è un’opera-oratorio che può essere anche eseguita in sede di concerto. Lavoro a sé stante è Perséphone, comprendente musica, canto, danza e recitazione, come pure The Flood, scritto per la televisione nel 1962.
Per quanto riguarda le composizioni per orchestra, il primo lavoro di una certa struttura del compositore, che risale al 1907, è una Sinfonia (in Mi bemolle maggiore); le due composizioni seguenti lo posero all’attenzione del mondo musicale: lo Scherzo fantastique e Feu d’artifice. Seguirono il Canto funebre in memoria del maestro Rimskij-Korsakov e il poema sinfonico Le chant du rossignol tratto dall’opera. Le Sinfonie di strumenti a fiato, in memoria dell’amico Claude Debussy, hanno un organico ridotto, senza archi. Seguirono il Concerto in mi bemolle “Dumbarton Oaks”, la Sinfonia in Do e le Danses concertantes. Lavori importanti sono ancora la Sinfonia in tre movimenti e il Concerto in Re per archi.
Le parole di Stravinskij
Così affermava il compositore durante gli anni della sua produzione:
“Per sua natura, la musica non può spiegare niente: né delle emozioni ,né dei punti di vista, né dei sentimenti, né dei fenomeni della natura. Essa non spiega che se stessa.”
Francesca Orazi
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