Il 10 settembre 1898 Elisabetta di Baviera, famosa nel mondo come Sissi imperatrice d’Austria e moglie del sovrano Francesco Giuseppe, viene assassinata sul lungolago di Ginevra da un anarchico italiano.

Elisabetta di Baviera, tradizionalmente conosciuta come la principessa Sissi, nomignolo assegnatole dal suo consorte, viene ricordata soprattutto per la sua indole libertina e frivola. In realtà la sua vita è stata segnata da tragedie e dolori, soprattutto in seguito al suo matrimonio con Francesco Giuseppe. In seguito alla sua unione con quest’ultimo ha assunto il titolo di imperatrice d’Austria, Regina apostolica d’Ungheria e regina di Boemia.La sua personalità anticlericale e libertina l’hanno portata persino ad odiare “l’ordine repressivo asburgico e desiderare una morte improvvisa…. rapidamente e se possibile all’estero”. Un anarchico italiano sembra aver accontentato questo desiderio inconscio e celato a lungo dalla sovrana. Il 10 settembre 1898 l’italiano Luigi Lucheni ha accoltellato improvvisamente l’imperatrice mentre stava passeggiando sul lungolago di Ginevra.

L’imperatrice Sissi d’Austria: come è stata assassinata

Imperatrice Austria Sissi assassinata photo credits wikipedia
Imperatrice d’Austria assassinata photo credits wikipedia

La giovane Sissi è cresciuta relativamente libera da vincoli sociali e limitazioni imposte dalla nobiltà. Per tutta la sua vita ha mostrato una generale insofferenza nei confronti della disciplina della corte di Vienna e delle politiche imposte dall’impero austro-ungarico. Nonostante questa indole ribelle l’imperatrice Elisabetta è rimasta un simbolo della monarchia asburgica fino alla sua morte.Il suo carattere libertino non le ha però reso una vita facile all’interno della corte asburgica. Fin dal suo primo ingresso a corte, Elisabetta si è resa conto delle numerose difficoltà che l’attendevano. Al centro della rigida corte di Vienna, privata dei suoi affetti e delle sue abitudini, Elisabetta è caduta presto preda di una malattia perenne, causata anche da turbamenti di origine psichica. Questi malanni continui si ripresentavano in maniera più o meno discontinua. I suoi crolli nervosi sono peggiorati specialmente in seguito al suicidio di suo figlio erede al trono. Per superare la sua depressione, l’imperatrice ha deciso di riprendere i suoi viaggi per l’Europa.

Nel settembre 1898 l’imperatrice Elisabetta si è recata in incognito a Ginevra, presso l’Hotel Beau-Rivage, dove aveva soggiornato anche l’anno precedente. Il 10 settembre decide di prendere il battello per Montreux, accompagnata dalla contessa Irma Sztáray. Nonostante celasse il viso dietro una veletta e fosse vestita di nero (in lutto dopo la morte del figlio Rodolfo), Lucheni riesce ad individuare la propria vittima sul lungolago di Ginevra. Quest’ultimo aveva infatti ottenuto informazioni sull’indirizzo dell’imperatrice e del suo modo di vestire. Dopo essersi appostato sul Quai du Mont-Blanc, dietro un ippocastano, armato di una lima dentro un mazzo di fiori, riesce nella sua missione di accoltellare l’imperatrice al petto con un unico colpo preciso. Quattro passanti hanno arrestato la fuga di Lucheni poco lontano dal luogo dell’attentato. L’imperatrice, che correva verso il battello si è accasciata momentaneamente per effetto dell’urto, ma dopo essersi ripresa si appresta a prendere il battello.

Imperatrice Sissi chi era l’assassino

Infine è svenuta tra le braccia della contessa Sztáray. L’imperatrice, condotta nella sua camera d’albergo, è spirata dopo un’ora, senza aver mai ripreso conoscenza. È morta all’età di 60 anni.
Dell’imperatrice d’Austria si conoscono i numerosi aneddoti tramandati a causa della sua leggendaria bellezza, ma anche frivolezza, angoscia fughe e disillusioni. Nonostante fosse stata una delle poche imperatrici non disprezzate dal popolo, l’imperatrice Sissi muore a causa di un attentato al di fuori del suo regno. Il suo assassino Luigi Lucheni, proveniente da una famiglia umile, era cresciuto in orfanotrofio in seguito all’abbandono da parte di sua madre in tenera età.

Dopo aver trascorso tutta la sua infanzia da un orfanotrofio all’altro è emigrato in America. In seguito passa gran parte della sua vita a vagabondare per l’Europa, fino in Svizzera. Accecato dal disprezzo per i ricchi e l’anarchia, decide di programmare un irreparabile atto di regicidio. Al processo per l’assassinio nei confronti dell’imperatrice Elisabetta di Baviera sarà lui stesso a dire il motivo del suo gesto: ““Perché sono anarchico. Perché sono povero. Perché amo gli operai e voglio la morte dei ricchi”. Dopo la condanna all’ergastolo Luigi Lucheni morirà in carcere per un presunto omicidio. La sua testa recisa dal resto del corpo è poi stata conservata e mostrata agli ospiti dell’Hotel Metropole di Ginevra dove soleva soggiornare Sissi.

Sonia Faseli

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